L'ex monopolista presenta ai sindacati un duro piano di ristrutturazione dei call center.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-02-2013]
Telecom Italia ha presentato ai sindacati un piano di riorganizzazione per il biennio 2013-2014.
Il piano prevede la trasformazione della divisione Caring Services (cioè i call center del 187, del 1254, del 119 e del 191) in una società autonoma del gruppo e deve portare alla riduzione dei costi complessivi di struttura.
Le attuali sedi dei call center sono 125, sparse sul territorio nazionale in 81 città; a fine 2014 la struttura dovrebbe essere presente in solo 27 città e in 31 sedi.
Il piano si articolerà nel 2013 con l’accorpamento delle pluri-sedi nella maggiori città e nel 2014 con la chiusura di tutte le piccole sedi con meno di 50 dipendenti: da Aosta a Trapani, passando per Nuoro e Macerata verrebbero chiuse tutte le sedi.
Per Telecom Italia il modello è quello dei call center esterni, che non hanno mai meno di 600 dipendenti per sede.
L'azienda fissa in 5500 gli esuberi nel piano 2013/2014. A causa dell’innalzamento dell’età pensionabile a seguito della riforma Fornero, non è possibile accompagnare a pensione i lavoratori attraverso la mobilità per esaurimento della base esodabile.
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Telecom Italia vorrebbe gestire gli esuberi attraverso l' utilizzo dei contratti di solidarietà e della cassa integrazione.
Solo circa 250 lavoratori possono uscire in mobilità volontaria; circa 210 lavoratori hanno già maturato il diritto alla pensione e per questi Telecom chiede l'uscita obbligatoria, mentre circa 5000 sarebbero gestiti con i contratti di solidarietà.
Per il servizio 1254, Telecom Italia non è certa che la nuova proprietà di Matrix voglia mantenere il servizio in gestione agli attuali quasi 800 addetti. Telecom non esclude che il servizio possa addirittura cessare a gennaio 2014.
Per quanto riguarda il settore dei tecnici esterni che curano la manutenzione della Rete Telecom, oggi il 50% dell'assistenza tecnica è svolta da imprese esterne ma Telecom Italia vuole reinternalizzarla completamente.
Telecom Italia chiede flessibilità molto pesanti, come per esempio la possibilità di settimane più lunghe ed altre più brevi, con l'utilizzo obbligatorio di ferie e permessi retribuiti e la possibilità per Telecom di cambiare turno nella stessa giornata di lavoro.
Le organizzazioni sindacali confederali sono disponibili a un accordo ma contrarie alla separazione dei call center dal resto di Telecom Italia.
E' possibile che però cresca il ruolo del sindacato autonomo, che sta valutando la possibilità di una giornata di sciopero senza il rispetto del preavviso legale dei dieci giorni e a giornate di sciopero frazionate in decine minuti giornalieri.
Tra 15 giorni è previsto un nuovo incontro tra Telecom Italia e i sindacati.
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