Agli utenti non paganti saranno cancellati tutti i file in eccesso.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-03-2013]
RapidShare è uno dei nomi più noti all'interno del mondo dei cyberlocker, e anche uno dei più criticati dagli utenti.
In particolare, molti non hanno digerito la decisione di appoggiare le richieste della RIAA e delle major in generale, dando un serio giro di vite alla condivisione di materiale coperto da copyright e introducendo limiti al traffico.
Una nuova decisione rischia però ora di eclissare le precedenti, quanto a capacità di scontentare gli utenti.
Uno dei lati più apprezzati finora di RapidShare era la possibilità di avere a disposizione spazio illimitato, sia che si utilizzasse un account gratuito sia che si scegliesse un account Premium, ossia a pagamento.
Ciò aveva portato molti a scegliere RapidShare come piattaforma per effettuare i propri backup personali, ma le cose stanno per cambiare.
A partire dal 3 di aprile, infatti, RapidShare limiterà lo spazio concesso ai titolari di account gratuiti a soli 5 Gbyte; chiunque, alla data indicata, occuperà ancora più spazio del consentito, si vedrà cancellare i file in eccesso.
Per scongiurare la cancellazione occorrerà sottoscrivere un abbonamento Premium: con 9,99 euro al mese (o 99,99 euro all'anno) si ottengono 250 Gbyte di spazio; chi desidera avere 500 Gbyte deve invece sborsare 19,99 euro al mese (o 199 euro all'anno).
Pare inoltre che chi volesse ancora più spazio - per esempio 2 Tbyte - debba pagare cifre intorno ai 120 euro mensili.
I tempi per ottemperare alle nuove condizioni sono piuttosto stretti; l'annuncio è stato dato originariamente il 12 marzo, e inizialmente pareva che ci fosse tempo soltanto fino al 20 marzo.
In seguito, il termine per ridurre lo spazio occupato dal proprio account gratuito (o per acquistarne uno a pagamento) è stato prorogato al 3 aprile, ma occorre fare i conti con il limite giornaliero di dati scaricabili, che è di 5 Gbyte per utente.
Pare inoltre che alcuni utenti già titolari di account premium siano stati scontentati dalla mossa di RapidShare e ora vogliano lasciare il servizio avendo però un rimborso: a costoro, l'azienda avrebbe chiesto 15 euro per coprire i costi amministrativi.
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