I prezzi di cinema e DVD sono le cause della pirateria: lo rivela uno studio della Commissione europea.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-03-2014]
Quando si tratta di pirateria, nessuno è innocente: questa affermazione generica, basata sul "sentito dire", ora ha una conferma che arriva addirittura dalla Commissione Europea.
Un rapporto da poco pubblicato e disponibile in formato PDF, basato su uno studio condotto intervistando oltre 4.600 persone tra i 4 e i 50 anni in 10 nazioni europee, rivela che «quasi il 70% degli europei scarica o vede in streaming i film gratuitamente, legalmente o illegalmente».
In sostanza, quindi, la maggioranza (per la precisione il 68%) non paga per vedere i film (attività cui aderisce il 97% degli intervistati), ma in linea di principio non è detto che tutti costoro si pongano al di fuori della legalità, dato che il rapporto non distingue tra download legali e download illegali.
Tuttavia, la metà esatta del campione afferma di preferire il download perché i biglietti dei cinema e i DVD sono troppo costosi; ciò fa pensare che sia la pirateria a fornire loro il materiale audiovisivo dato che è un po' difficile trovare in Rete, gratuitamente e legalmente, un film che sia anche in proiezione al cinema.
I motivi che spingono a scaricare - si poteva scegliere più di una risposta - sono però molti di più: c'è chi (il 37%) ritiene che certi film siano interessanti ma non al punto da essere disposti a pagare per vederli al cinema; c'è chi (il 31%) sostiene che, dal momento che un contenuto è disponibile online gratis (anche se illegalmente), non c'è ragione di pagare; c'è chi poi si ritrova "costretto" al download perché il tal film non viene distribuito nel suo Paese (30%), o ciò avviene con ritardo (27%).
Se dunque il 68% degli intervistati dichiara di scaricare film senza pagare (e, di questo gruppo, la metà lo fa settimanalmente), un buon 56% afferma di utilizzare anche lo streaming, pratica che si rivela quindi piuttosto popolare.
All'interno del campione si registrano poi delle differenze: si nota infatti che il download e lo streaming attirano maggiormente le persone tra i 16 e i 25 anni, e che gli uomini sono in questo campo leggermente più attivi delle donne.
La Commissione Europea non si dice sorpresa dei risultati dello studio, e suggerisce che per arginare il fenomeno possa essere utile abbassare i prezzi, cosa che soltanto l'industria cinematografica può decidere di fare.
«Anche se il pubblico è molto interessato ai film» - scrive la Commissione - «il cinema più vicino spesso è troppo distante, e la scelta è sovente molto limitata. L'industria cinematografica europea può aumentare i profitti approfittando dei diversi tipi di piattaforme online che generano profitto per aumentare la disponibilità dei film e raggiungere un pubblico nuovo».
Considerate le esperienze passata è tuttavia probabile che i produttori recepiscano un messaggio diverso, ritenendo i pirati dei miserabili taccagni che non si meritano altro se non misure antipirateria maggiormente restrittive.
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