Il giorno durerà un po' di più.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-02-2016]
Quale conseguenza dello scioglimento dei ghiacciai ci può essere, oltre all'innalzamento dei mari?
Secondo una ricerca pubblicata su Science Advances, una in particolare: il rallentamento della velocità di rotazione della Terra.
L'acqua che si scioglie dai ghiacci polari e finisce nei mari sposta una massa non indifferente dai poli all'equatore: è questo spostamento a influire sulla rotazione, rallentandola.
Per farsi capire meglio, i ricercatori suggeriscono un paragone: lo spostamento di massa dai poli all'equatore è simile a quanto avviene a un pattinatore che ruota su sé stesso e cambia la posizione delle braccia per aumentare o diminuire la propria velocità.
A ciò si deve aggiungere un altro fenomeno che contribuisce al rallentamento, un fenomeno che riguarda la velocità di rotazione del nucleo, che è diversa da quella del mantello e della crosta.
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«Negli ultimi 3.000 anni il nucleo della Terra ha accelerato un po', mentre il mantello e la crosta su cui ci troviamo stanno rallentando» ha scritto il professor Mathieu Dumberry, dell'Università di Alberta.
Il risultato di tutto ciò? Un aumento della durata del giorno entro la fine del secolo. Nessuno riuscirà a notarlo, se non aiutato dagli strumenti: infatti Dumberry calcola che l'aumento sarà pari a 1,7 millisecondi.
Sebbene tale cifra sia piccolissima, per il professor Dumberry non bisogna sottovalutare il fenomeno, poiché «si tratta di un effetto cumulativo che cresce nel tempo».
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