[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-11-2016]
Mi capita spesso di raccontare storie di criminali informatici sofisticati e ingegnosi, ma non tutti coloro che pensano di fare soldi illegalmente con l'informatica sono geni del male.
Prendete per esempio Dwayne Cartouche Hans Jr, un ventisettenne americano dello stato di Washington. Nella sua meteorica carriera criminosa, fra aprile e luglio 2016 è accusato di aver violato un sito per la gestione dei pagamenti del governo degli Stati Uniti e di aver dirottato un milione e mezzo di dollari su un conto di cui aveva il controllo.
Purtroppo nel suo piano, secondo quanto racconta il Dipartimento di Giustizia statunitense, ci sono state alcune piccole imperfezioni: ha violato il sito governativo usando il proprio computer e il proprio indirizzo IP di casa. Non solo: nelle credenziali di accesso illecito al sito governativo ha dato il proprio indirizzo di mail, che è dwayne.hansjr @ outlook.com.
Come se non bastasse, l'uomo ha dirottato i soldi governativi modificando i dati di un istituto finanziario presente sul sito che aveva violato, in modo che al posto di uno dei conti correnti dell'istituto ci fosse un conto controllato da lui. In questo modo, quando il governo ha effettuato un pagamento di 1,5 milioni di dollari all'istituto, i soldi sono finiti invece sul conto gestito dal criminale. Che però aveva aperto quel conto dando il proprio nome e cognome e indirizzo di casa.
Il pagamento anomalo è stato notato e interrotto prima che Dwayne Cartouche Hans Jr potesse prelevare o ritrasferire i soldi. Come avrete intuito, non è stato particolarmente difficile per l'FBI risalire all'autore del reato. La vicenda ha anche altri risvolti, riportati in dettaglio nella deposizione dell'FBI, ma ora l'uomo si ritrova accusato di frode telematica, frode informatica e riciclaggio di denaro.
Il Dipartimento di Giustizia, nel suo comunicato stampa, dice che l'arresto del criminale "manda a tutti gli aspiranti cybercriminali un messaggio: vi troveremo e vi condurremo di fronte alla giustizia". Belle parole, ma va detto che in questo caso trovare il criminale non richiedeva un fiuto da Sherlock Holmes.
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