[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-06-2017]
Una delle nuove tendenze nella sicurezza dei dispositivi mobili è il riconoscimento dell'iride. Sembra una buona idea: l'iride è una cosa che portiamo sempre con noi, il suo schema è unico sostanzialmente quanto un'impronta digitale, e rispetto a quest'impronta ha il vantaggio che non ne lasciamo copie in giro continuamente. Così Samsung propone lo sblocco tramite riconoscimento dell'iride del suo smartphone Galaxy S8.
Ma i ricercatori del Chaos Computer Club tedesco hanno messo alla prova questo sistema e l'hanno beffato con estrema facilità: come si può vedere nel video qui sotto, è vero che non lasciamo in giro copie dell'iride, ma l'iride è comunque facilmente copiabile a distanza usando una comune fotocamera digitale e fotografando il soggetto da una distanza non eccessiva.
Non occorre avvicinarsi esageratamente: è sufficiente una foto scattata in condizioni di normale interazione sociale (a tavola o durante una lezione o una conferenza stampa, per esempio). Basta usare la modalità notturna, perché il sensore del Samsung Galaxy S8 usa gli infrarossi.
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La foto viene poi stampata in grandezza naturale e viene applicata su di essa una comune lente a contatto per simulare l'aspetto e la riflettività di un occhio reale. Fatto questo, basta mostrare questa foto al telefonino per vederlo sbloccarsi come se avesse davanti il legittimo proprietario.
La cosa è piuttosto preoccupante perché, come nota Engadget, il riconoscimento dell'iride viene proposto anche come soluzione per le carte di credito (Mastercard) o come sostituto dei passaporti (Australia).
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