''Siamo rimasti gli unici indipendenti'' commenta il CEO.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-12-2018]
La dismissione ufficiale del motore di Edge da parte di Microsoft in favore di Chromium ha attirato una quantità forse sproporzionata di commenti gioiosi da parte degli utenti, ma come c'era da aspettarsi anche Google e Mozilla hanno qualcosa da dire in proposito.
Le parole di Google si possono immaginare: a Mountain View sono entusiasti del fatto che Microsoft abbia implicitamente riconosciuto che il "loro" prodotto (loro solo in senso lato, in quanto sviluppato secondo la filosofia open source) sia superiore.
«Chrome è stato sin dall'inizio un campione del web aperto e diamo il benvenuto a Microsoft nella comunità di quanti contribuiscono a Chrome» ha dichiarato un portavoce, sottolineando poi come l'azienda non veda l'ora di «lavorare con Microsoft e la comunità degli standard del web per far avanzare il web aperto, sostenere la scelta degli utenti e garantire a tutti una magnifica esperienza di navigazione».
Opera è all'incirca della stessa idea, e gongola al pensiero che stavolta è Microsoft a seguire le tracce lasciate dal piccolo browser nato in Norvegia.
«Abbiamo notato che Microsoft sembra seguire perfettamente i passi di Opera» ha dichiarato un portavoce. «Il passaggio a Chromium è parte di una strategia che Opera ha adottato con successo nel 2012. Tale strategia s'è dimostrata fruttuosa per Opera, e ci ha permesso di concentrarci sull'aggiunta di funzionalità uniche ai nostri prodotti»:
Mozilla, invece, è di tutt'altro parere: in buona sostanza, essa guarda con orrore al fatto che un altro browser vada a finire sotto l'ombrello di Google.
«Tutto ciò non fa altro che aumentare l'importanza del ruolo di Mozilla, che è rimasta l'unica scelta indipendente. Non ci arrenderemo mai all'idea che l'implementazione del web fatta da Google sia l'unica scelta a disposizione degli utenti» ha fatto sapere un portavoce. «È proprio per questo motivo che abbiamo iniziato a sviluppare Firefox, e combatteremo sempre per un web che sia davvero aperto».
Poche ore dopo questa dichiarazione, Chris Beard, Ceo di Mozilla, è ulteriormente intervenuto sulla faccenda, spiegando come «cedere il controllo di una infrastruttura online fondamentale a una solta azienda sia terribile».
«Facciamo concorrenza a Google non perché sia un'occasione di guadagno» ha aggiunto Beard. «Facciamo concorrenza a Google perché la salute di Internet e la vita online dipendono dalla competizione e dalla scelta».
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Beard ammette poi di essere un po' preoccupato per Firefox ora che la decisione di Microsoft «ha reso Google più potente» e richiama esplicitamente la situazione di quasi vent'anni fa, quando «Microsoft aveva il monopolio sui browser nei primi anni 2000, prima che Firefox fosse rilasciato».
A quel tempo Microsoft, forte dell'assoluta supremazia nel mercato dei browser, aveva introdotto nel web tutta una serie di estensioni proprietarie che funzionavano soltanto con Internet Explorer (a dire il vero ci aveva provato anche Netscape, ma poi aveva dovuto arrendersi davanti alla potenza di fuoco della rivale): il web, nato aperto e libero per natura, rischiava di cadere sotto il controllo di un'unica grande azienda.
Fu in effetti proprio l'arrivo di Firefox - quando Microsoft, sazia del proprio dominio, aveva praticamente cessato di sviluppare Internet Explorer - a dimostrare che si poteva usare il web senza sottostare agli ordini che uscivano da Redmond.
Chris Beard teme che questa situazione possa ora riproporsi, con Google nel ruolo che un tempo ricopriva Microsoft. È pur vero che il panorama è cambiato e Chromium è un software a sorgente aperto, ma restare sul chi vive non può fare male.
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