Dopo l'aggiornamento da Windows 8.1, il Pc smise di funzionare.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-01-2019]
Quando lanciò Windows 10, nel 2015, Microsoft fece davvero di tutto per convincere gli utenti ad aggiornare il loro vecchio sistema operativo all'ultimissima versione.
A ben vedere, fu un tentativo di convincimento che rasentava la coercizione, tra scaricamenti a tradimento dei file di installazione, popup che definire insistenti sarebbe un delicato eufemismo e addirittura installazioni forzate, riconosciute però come errori del programma di aggiornamento.
Alcuni utenti si seccarono ben presto di tanta protervia made in Redmond e decisero di fare causa all'azienda, avviando procedimenti legali che in molti casi sono tuttora in corso.
Una di queste cause, però, è terminata. Ha avuto luogo in Finlandia e l'ha avviata un uomo che nel 2016 si ritrovò il proprio Pc, originariamente dotata di Windows 8.1, non soltanto aggiornato a Windows 10 ma anche non funzionante proprio a seguito del passaggio.
Le telefonate al supporto tecnico - peraltro comuni a quel tempo, e in realtà anche ogni volta che viene distribuito un aggiornamento semestrale - non risolsero il problema in alcun modo: così l'uomo si rivolse a un avvocato.
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Chiese 3.000 euro di danni. Dopo la valutazione del caso e la constatazione del fatto che l'aggiornamento è avvenuto senza autorizzazione, ora gli sono stati riconosciuti 1.100 euro, che Microsoft ora dovrà sborsare.
Il gigante americano è infatti stato ritenuto responsabile per i danni causati al computer dopo l'installazione di Windows 10, e dovrà anche compensare le spese di riparazione e di viaggio sostenute dall'uomo per riavere un computer utilizzabile.
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