Software Libero, cosa sta succedendo ad Avellino?

Il software libero italiano sta per diventare maggiorenne? Quello di Avellino, nato in sordina e poco pubblicizzato online come sulla carta stampata, si preannuncia come uno degli appuntamenti più caldi dell'anno. Chi ci sarà e di cosa si discuterà.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-05-2004]

Sabato 29 Maggio 2004 è stata organizzata dal locale Linux User Group dell'Irpinia la Giornata del Software Libero in Irpinia.

E' una manifestazione che comprende una conferenza sulla sostenibilità economica del Software Libero, un convegno sulle tecnologie del Software Libero a supporto delle economie povere del mondo un workshop sull'introduzione del Software Libero negli uffici e, infine, la presentazione del libro appena pubblicato da Stampa Alternativa sul caso SCO contro Linux intitolato "NO SCOpyright". Una iniziativa come tante altre? Beh, a vedere dalla "potenza di fuoco" messa in campo dal Movimento del Software Libero, proprio non sembrerebbe.

Saranno infatti presenti Stefano Maffulli, cancelliere italiano della Free Software Foundation in Europa, Leandro Noferini, presidente della storica AS.SO.LI. Associazione Software Libero, da anni punto di riferimento per le battaglie del Movimento, e Michele Dalla Silvestra, neo-presidente di ILS, l'Italian Linux Society promotrice del più grande evento italiano con il Linux Day celebrato quest'anno in oltre 80 città in tutta Italia, ed inoltre Francesco Marchetti-Stasi, fondatore e coordinatore della Rete Open Source nella Pubblica Amministrazione.

Queste importanti presenze non sono però le uniche carte a disposizione dell'organizzazione, infatti uno nugolo di altri relatori noti del mondo Linux ed Open Source si sono dati appuntamento nella verde Irpinia.

Ospiti di Emmanuele Somma, fondatore e direttore di Linux Magazine, spicca il nutrito gruppo di imprenditori di aziende tutte dedicate al Software Libero come Simone Piccardi, primo presidente di Assoli e fondatore di TruLite.it, Paolo Didoné, personalità notissima nell'ambiente e fondatore di Prosa.it, una delle prime e più rinomate aziende Free Software, e Roberto Galoppini (Acmesolutions.it) promotore del primo Consorzio italiano di aziende Open Source.

Non mancheranno i "tecnici" tra cui Maria Chiara Pievatolo, professore di Filosofia Politica presso l'Università di Pisa, autrice di alcuni approfondimenti sul tema del software libero come libertà politica, Mauro Sandrini, curatore del Progetto Whiston Smith, che ha approfondito le problematiche sul controllo individuale attraverso i prossimi futuri piattaforme di computer cosiddetti 'sicuri', l'avv. Fabrizio Veutro, legale attivo nel campo dei Diritti digitali e nella Società dell'Informazione.

A coordinare i lavori è stata chiamata Antonella Beccaria, giornalista esperta di comunicazione digitale, coordinatrice del progetto GNUtemberg e da sempre attiva sul fronte del Software Libero.

Possibile che questa strana coincidenza non sia voluta ed in un certo modo cercata? Non si riescono ad avere notizie precise ma secondo una fonte vicina all'organizzazione dei convegno, il nutrito gruppo di attivisti inizierà già la sera prima della "Giornata del Software Libero" e continuerà i lavori fino a domenica, ma sembra che qualcuno potrebbe trattenersi per tutta la successiva settimana.

Secondo una fonte informata la base di lavoro sarà il convento di San Francesco ai Folloni di Montella dove sono previsti lunghi incontri e approfonditi confronti sulla situazione italiana.

Inoltre tutto il gruppo sarà alloggiato assieme, con l'evidente obiettivo di continuare se necessario anche per tutta la notte il lavoro di supporto all'iniziativa come nella classica delle tradizioni hacker. Esisterebbe anche un nome in codice: Sources Switch. I coordinatori dei LUG e delle altre associazioni faranno bene a restare sintonizzati.

La poca pubblicità data a questo incontro (che può però a tutti gli effetti considerarsi un "evento" perché mai prima d'ora in Italia si era assistito alla convocazione di un gruppo di lavoro sull'argomento così agguerrito) è da ricercarsi nel tradizionale modo di agire della Comunità Free, che lascia poco spazio alle vuote dichiarazioni d'intenti, ma affronta con grande concretezza le più impensabili sfide, come quelle di competere con Microsoft piuttosto che controbattere le grandi lobby multinazionali sul terreno delle direttive europee, non raramente spuntandola contro ogni pronostico.

Mentre i partecipanti si trincerano dietro un tranquillo: "E' solo un incontro tra amici", altri danno minimi indizi sull'effettiva portata dell'incontro.

Raggiunto telefonicamente Carlo Strozzi, ex-presidente di ILS e storico promotore del Linux Day, fornisce una propria chiave di lettura: "Questo movimento è già numericamente molto grande ma ha bisogno di diventare un Grande Movimento. Solo impegni personali mi hanno impedito di essere presente ad Avellino, così come mi hanno consigliato di fare un passo indietro dalla gestione quotidiana dell'associazione, ma sono completamente in sintonia con l'esigenza sentita da tempo di trovarsi, vedersi e parlarsi di persona per scambiarsi informazioni accurate per capire quali possono essere le priorità e soprattutto come rendere evidente il contesto dell'azione per tutti coloro che lavorano in questo ambito."

Prosegue Strozzi: "La ricchezza di questo movimento è tutta nell'impegno delle tante persone che con grande dedizione individuale mettono in pratica ogni sorta di utile iniziativa. Un impegno che può essere valorizzato solo realizzando occasioni che rendano evidente la cornice comune che ci guida."

"Faccio solo l'esempio del Linux Day, che pur promosso dalla nostra associazione ILS, deve tutto il merito alla grande capacità dei singoli gruppi locali che hanno spesso reso possibile l'improbabile, concedendo ad ILS con grande altruismo una visibilità importante, ben ripagata io spero dall'autorevolezza che ci ha sempre contraddistinto."

"Nelle tante altre iniziative si sente la necessità di rendere evidente e pubblico quest'impegno. La mia speranza, ma anche il mio aiuto concreto sebbene esercitato da lontano, è che lo 'switch' agisca da catalizzatore per tutte quelle risorse che non attendono altro che 'ottimi' obiettivi da perseguire a breve termine."

Alessandro Rubini, nome storico del Software Libero, autore di articoli e libri tecnici ma anche di molti documenti fondamentali per la promozione delle idee fondanti del Software Libero in Italia, commenta così: "Apprezzo molto il modo con cui si è agito. I grandi proclami non servono a nulla se non ci si siede attorno ad un tavolo per capire chi si è."

Rubini tocca anche altri temi, dai brevetti al copyright: "Questo è un momento critico in Europa, per il Software Libero, e non solo. I brevetti software, le estensioni del diritto d'autore oltre ogni pratica ragionevolezza, il clima generale di condizionamento quando non di esplicita condanna delle iniziative autonome non "controllate" dagli editori, dai politici, dalle grandi multinazionali, ha ormai superato il limite."

Ancora Rubini: "Bisogna ritornare ad interrogarci quali sono le vere ragioni per cui abbiamo "delegato" ad altri alcuni nostri diritti fondamentali, e se è il caso rivendicarli attivamente. Questa è l'essenza del Software Libero: l'uso creativo di una limitazione del diritto per dare ad altri maggiori possibilità e non per privarli. Oggi è urgente capire come contrastare attivamente le iniziative che ci sottraggono spazi di libertà significativi."

Anche Antonio Bernardi, attivo promotore di GNU/Linux e del Software Libero nella scuola, è del giro: "Ad azioni straordinarie come quelle che i parlamenti, i governi e le burocrazie nazionali e internazionali stanno mettendo in atto contro le nostre semplici libertà di conoscere, capire e studiare dobbiamo contrapporre iniziative assolutamente normali. Ho grande fiducia per il futuro delle nostre idee, ma so perfettamente che se non saremo noi in prima persona ad agire ed a reagire non potremo attenderci che un qualche impeto di dignità faccia tornare il buon senso a chi promuove attivamente una visione sempre più chiusa della società."

Un'altra voce arriva persino da Parigi dove si fa sentire l'autorevolezza di Roberto Di Cosmo, professore di informatica alla Scuola Normale Superiore e autore di "Trappola nel Ciberspazio", uno dei documenti che ha presagito con molto anticipo l'evoluzione della Comunità italiana del Software Libero. "Saluto con grande affetto - dice Di Cosmo - gli amici riuniti così lontano da me eppure così vicino alle mie aspettative. E' ora che in Italia si inizi a capitalizzare in pratica quella spinta ideale che ha tutte le carte in regola per cambiare attivamente alcune delle meno comprensibili storture della situazione legislativa italiana."

L'incontro infatti arriva in un momento particolarmente intenso nella Comunità. All'indomani della promulgazione della legge di conversione del Decreto Urbani il mondo del Software Libero si è schierato compatto contro il pasticcio legislativo di Urbani, agevolato peraltro dal ritiro unilaterale degli emendamenti raccolti in rete, che l'opposizione si era impegnata a presentare ma che ha inspiegabilmente lasciato cadere di fronte a promesse quanto mai vaghe della maggioranza.

La Free Software Foundation Europe in Italia si è dichiarata "sconcertata" dal comportamento dell'opposizione ed "estremamente contrariata" dall'approvazione della norma che sconvolge il diritto d'autore introducendo una violenta repressione penale fino ad un massimo di 4 anni di reclusione con procedibilità d'ufficio.

Ma ciò che preoccupa di più il mondo del Software Libero è in pratica la reintroduzione dell'obbligo del bollino "virtuale" SIAE esteso questa volta a tutto quello che è disponibile in Rete, che nel regolamento attuativo potrebbe prevedere anche l'obbligo di una ulteriore pagamento a favore della SIAE, come avviene già per il bollino reale, per cui la Comuità del Software Libero, capeggiata da Assoli e dal grande LUG di Roma ingaggiò una battaglia legale vittoriosa nel 2001.

L'abolizione della medievale norma sul bollino è peraltro un argomento che unisce la Comunità del Software Libero alla BSA, l'associazione dei produttori di software commerciale, che comprende firme del calibro di Microsoft, IBM, HP e Apple.

E' una norma che di fatto rende illegale e clandestino la distribuzione del software libero e tutti coloro che ne fanno uso potenzialmente alla mercè delle indagini della Polizia Postale, che ha mostrato di non voler prendere sottogamba l'argomento, presentandosi con ben 8 funzionari all'azione di disobbedienza civile del radicale Marco Cappato che ha violato il decreto Urbani proprio a poche ore dalla sua votazione al Senato.

Dalla riunione di Avellino si attendono obiettivi concreti e un percorso condiviso di promozione di queste idee, ma soprattutto una assunzione di responsabilità del proprio ruolo attivo che sappia tenere lontano la tentazione di divisioni di facciata o formalistiche utili solo a segnare una presenza simbolica senza alcuna capacità di agire efficacemente nel "Grande Movimento" presagito da molti.

Tutti vogliono soprattutto obiettivi realizzabili e misurabili che non lascino dubbi circa il percorso effettuato e dove si vuole arrivare. E' questo un augurio condiviso in Rete (Urbani permettendo).

Il Software Libero ad Avellino diverrà maggiorenne?

Tratto da "Avellino Oggi" (l'articolo può essere liberamente riprodotto riportando questa nota di attribuzione)

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