Maurizio Dotti, delegato sindacale Cgil alla Wind di Milano, ci illustra la situazione interna a questo gestore telefonico.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-01-2005]
Maurizio Dotti è stato eletto recentemente dai suoi colleghi della sede Wind di Milano componente delle Rappresentanze Sindacali Unitarie nelle liste dell'SLC-Cgil.
Lo abbiamo intervistato per conoscere meglio lo stato delle relazioni azienda-sindacati nel secondo più importante gestore telefonico italiano in un momento in cui si parla spesso e volentieri di cessione di Wind da parte dell'Enel.
ZN: Si fa un gran parlare del futuro di wind: prima le voci su una cessione a France Telecom o a Fastweb, la volontà di Enel di uscire dalle TLC, la necessità di nuove risorse finanziarie ed ora l'acquisto di Ipse. Quali sono le sensazioni, le speranze, gli auspici di chi lavora in Wind rispetto alle sue prospettive e l'orientamento delle RSU Wind?
ZN: Quindi Wind non dà un grande peso alla contrattazione con il Sindacato?
Maurizio Dotti: "Le relazioni sindacali sono via via deperite sino a portare a ben due scioperi nazionali del Gruppo Wind: evento senza precedenti nella storia sia di Wind che in quella Infostrada. La mancata presentazione di un piano industriale più volte rimandato e di cui siamo tuttora in attesa, ventilati progetti di cessione di ramo d'azienda, una vertenza in atto su un progetto unilaterale e non condiviso di riorganizzazione della Rete che ha finora visto la Direzione Aziendale indisponibile ad aprire un confronto nel merito, sono esempi chiari che denunciano un clima che preoccupa tutte le RSU Wind e le Segreterie Nazionali CGIL-CISL-UIL per il futuro di questa azienda. Gli obiettivi finanziari che il gruppo dirigente si è posto e dichiara di aver raggiunto non sono garanzia per i lavoratori poiché manca la prospettiva industriale, calano gli investimenti ed ombre speculative incombono sul futuro. Ogni giorno si leggono le più disparate opinioni sugli scenari di WIND: quotazione in borsa, Romiti, Orascom, France Telecom, Fastweb, la vicenda IPSE, Colaninno, Blackstone e chi più ne ha più ne metta. Di certo nulla, neppure una risposta dei Ministri Siniscalco e Gasparri ad una lettera loro inviata direttamente dalle Segreterie Confederali."
ZN: Puoi farci qualche esempio concreto di relazioni negative con la Direzione aziendale Wind?
Maurizio Dotti: "Le relazioni sindacali ed il ruolo di rappresentanza delle RSU Wind sono fortemente condizionate da alcune contraddizioni. Se da un lato si ribadisce a parole e negli accordi siglati che è necessario valorizzare gli incontri sindacali a livello territoriale dall'altra Wind mette in atto un'organizzazione centralizzata del lavoro che spesso rende inapplicato quest'intento. Esempio tra i più evidenti è la gestione dei call center dove orari, distribuzione delle attività e carichi di lavoro vengono gestiti in maniera centralizzata così che le RSU a livello locale si vedono sostanzialmente negata ogni possibilità d'intervento e tutto viene rimandato agli sporadici incontri a Roma con il Coordinamento delle RSU. Sempre in questo contesto si colloca l'orientamento ormai consolidato, da parte aziendale, di convocare le RSU per comunicare decisioni prese e blindate quali trasferimenti, mutamenti di turnistica, cambi o cessioni di attività ad altre sedi o società appaltatrici. In questo modo si afferma un modello di relazioni sindacali che prevede la sola informativa e nega il confronto nel merito delle decisioni prese".
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