Le organizzazioni sindacali sottoscrivono un accordo per l'esternalizzazione della rete di H3G senza l'accordo dei rapprentanti sindacali aziendali e senza l'approvazione dei lavoratori.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-02-2005]
E' stato sottoscritto un accordo tra Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Ulcom-Uil, le tre maggiori organizzazioni sindacali del settore delle Tlc e l'azienda H3G,comunemente chiamata "3", con la presenza della Confindustria, per l'esternalizzazione della Rete aziendale, consistente nell'affitto di questo importante e centrale settore aziendale alla Ericsson, con conseguente passaggio dei lavoratori.
L'accordo, molto sofferto, fin dall'inizio, è limitato solo al settore della Rete e dell'informatica, che però, potrà essere, successivamente, subaffittata a terzi(ma solo una volta) e non riguarda i Call Center che rimangono i 3. Prevede che per 30 mesi non siano possibili licenziamenti collettivi del personale, il mantenimento dell'attuale contratto delle Tlc, delle attuali rappresentanze sindacali, degli attuali benefits aziendali(MBO, auto, telefonino), anche se non è chiaro affatto sul mantenimento dell'attuale sede di lavoro per questi lavoratori.
Il problema più grave che rimane aperto, per i lavoratori, è la differenza tra i 30 mesi, in cui non saranno possibili licenziamenti collettivi e i 60 mesi dell'affitto della Rete di H3G ad Ericsson. Quindi da una parte si è ottenuta una garanzia nuova, non presente all'interno di molte altre esternalizzazioni, anche nelle Tlc, cioè il divieto di licenziamenti collettivi, dall'altra questa non copre però tutto il periodo dell'esternalizzazione. Confindustria, H3G e i Sindacati che hanno siglato l'accordo, possono sostenere, a ragione, che il divieto dei licenziamenti collettivi non esiste in nessun contratto di lavoro e che, per esempio, non è previsto per chi rimane in 3, ma questo non tranquilizza i lavoratori che, nel giro di pochi mesi, si sono visti catalputare da una realtà di successo ad un'azienda come la Ericsson che ha già esternalizzato, recentemente, personale e tagliato gli organici.
Infatti, prima che le parti, H3G e Sindacati, firmassero questo accordo, i rappresentanti sindacali, eletti direttamente dai lavoratori, avevano chiesto che ci fosse un passaggio nelle assemblee dei lavoratori per spiegare l'accordo e avere un mandato democratico per sottoscriverlo, invece l'accordo è stato firmato comunque. Questo pone un problema classico di democrazia: c'è chi sostiene che il Sindacato debba basarsi soprattutto sulla democrazia delegata, cioè i rappresentanti diretti dei lavoratori decidono e chi, invece, sulla democrazia diretta,sostiene che decidono le assemblee e i referendum. In questo caso, però, anche la democrazia delegata non ha funzionato, perché i rappresentanti sindacali eletti dai lavoratori non volevano firmare e i Sindacati rappresentano, attraverso la delega degli iscritti, solo una quota minore di tutti i lavoratori H3G e di quelli interessati all'accordo.Questo rischia di incrinare, fortemente, la fiducia tra lavoratori e Sindacato.
Oltretutto, nella piattaforma per il rinnovo del Contratto delle Tlc, che riguarda tutte le aziende del settore, i Sindacati si sono impegnati a sottoporre l'ipotesi di un eventuale accordo contrattuale alle assemblee dei lavoratori, per la sua approvazione, prima di sottoscriverlo definitivamente, per evitare quello che è successo quattro anni fa, quando i lavoratori Telecom Italia votarono a stragrande maggioranza contro il nuovo Contratto unico delle Tlc e i lavoratori delle altre aziende dovettero subirlo così, senza possibilità di modifiche e con conflitti, come avvenne in Vodafone, ed oggi, dopo l'episodio H3G, questa promessa rischia di non apparire più credibile.
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