Carlo Gubitosa scrive una storia sociale della comunicazione elettronica, appassionante e per molti versi inedita.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-04-2007]
Tutti conoscono per sommi capi, grazie anche ad almeno due sceneggiati Tv di successo trasmessi dalla Rai, la triste storia dell'italiano Antonio Meucci. Immigrato a New York e grande amico di Garibaldi, che ospitò nella sua casa americana, Meucci inventò il telefono. Il brevetto gli venne scippato dal ricco Bell, fondatore di quell'At&T che oggi è stata sul punto di comprarsi Telecom Italia.
Pochi invece hanno sentito parlare di due giovani di Aosta, Anania e Innocenzo Manzetti, i quali nel 1850 si divertivano a spaventare i loro amici con un cappello a cilindro che produceva "magicamente dei suoni" senza che nessuno fosse presente nelle immediate vicinanze.
Innocenzo Manzetti, geometra ma appassionato dilettante di meccanica e astronomia, continuò a lavorare al suo giocattolo meraviglioso; tanto che, il 25 luglio del 1865, un articolo del settimanale Feuille d'Aoste intitolato "Nuove scoperte italiane" dava notizia di quei primi primi sistemi di trasmissione elettrica della voce. L'articolo fu ripreso, nello stesso anno, anche dall'Eco d'Italia, giornale in lingua italiana stampato a New York; naturalmente anche Meucci lo lesse.
Questa e altre appassionanti storie della comunicazione elettronica, dai suoi inizi fino al cyberspazio e agli hacker, sono contenute nel libro di uno degli osservatori italiani più attenti della società dell'informazione e dei suoi fenomeni: Carlo Gubitosa, giornalista, saggista e fondatore del giornale telematico Peacelink.
Da Meucci fino alle Bbs degli anni '80, le bacheche elettroniche progenitrici dei blog, il libro di Gubitosa si dipana in modo coinvolgente e accessibile anche a chi non è smanettone o ipertecnologico.
Si intitola Hacker, scienziati e pionieri - Storia sociale del cyberspazio e della comunicazione elettronica; è edito da Stampa Alternativa in edizione cartacea ed è disponibile liberamente, come tutte le opere di Carlo Gubitosa, su Liberacultura, la collana on line dei libri di Stampa Alternativa diffusi con licenza Creative Commons.
Gubitosa, nella prefazione al libro, che spazia da Bill Gates (demistificando la sua pseudopaternità del sistema operativo che poi ha fatto la sua fortuna) fino al software libero e ai suoi pionieri, spiega: "Nel ricostruire la vita e le scoperte di alcuni grandi uomini di scienza non ho avuto la pretesa di scrivere un libro di storia, ma piuttosto una raccolta di storie e di racconti. Questi scampoli di vita mostrano che la realtà a volte supera la più ardita delle fantasie, e che dietro un gesto semplice e quotidiano come l'invio di un messaggio di posta elettronica vi sono ricerche finanziate da strutture militari, che si trasformano in strumenti di pace a disposizione di tutta l'umanità".
"Adolescenti costruiscono personal computer nel garage di casa, seri e impettiti ricercatori universitari programmano videogiochi spaziali su computer che occupano intere stanze, tecnohippy a Stanford e Berkeley danno un nuovo significato ai "topi" e alle "finestre" che oggi popolano il nostro mondo".
Leggendo il suo libro comprendiamo come il Web sia "democratico" e costituito non solo da utenti passivi che acquisiscono dati ma anche da creativi che interagiscono fin dai suoi inizi. Tim Berners-Lee, lo scienziato padre del Web, lo pensò così; forse non prevedendo gli eccessi odierni in fatto di protezionismo del copyright.
L'informatica, la Rete, le nuove tecnologie non sono un mondo astruso e arido, ingeneroso per l'uomo, castrante delle sue dimensioni più profonde del sogno e della libertà, ma uno spazio: il cyberspazio, abitato da uomini che non dimenticano le loro utopie e i loro desideri di una società più giusta, fraterna e solidale. Questo è il messaggio che Carlo Gubitosa non si stanca di trasmetterci.
Scheda
Titolo: Hacker, scienziati e pionieri
Sottotitolo: Storia sociale del cyberspazio e della comunicazione elettronica
Autore: Carlo Gubitosa
Editore: Stampa Alternativa
Prezzo: 13 euro
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