Il presidente del Brasile Lula presenta una ricetta compensativa dell'aumento del prezzo del greggio, ma la Commissione si perde nelle incertezze dei se e dei ma.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-07-2007]
"Oggi ogni singolo individuo è in grado di concorrere alla produzione di energia piantando una leguminosa per il biocarburante" ha detto Luiz Ignacio Lula da Silva, parlando alla conferenza internazionale sui carburanti in corso a Bruxelles, dove si è recato dopo aver firmato a Lisbona un accordo strategico sulla ricerca in quel settore.
"Sono solo una ventina i paesi che devono produrre energia per altri duecento" ha aggiunto. "Con l'adozione dei biocarburanti sarebbe invece possibile per produrre energia per un centinaio di altre nazioni, il che ne renderebbe più democratico l'accesso".
Nelle parole del presidente operaio echeggiano i temi e le rivendicazioni che l'hanno portato alla più alta carica del suo Paese; stando alle sue affermazioni, investirà oltre un miliardo e mezzo di dollari per combattere la droga e il crimine organizzato nelle favelas portandovi acqua, corrente elettrica, scuole e ospedali.
Ma il commissario europeo al commercio Peter Mandelson almeno in parte non ci sta; teme che la promozione comunitaria dei biocarburanti sia concausa della deforestazione già in atto.
Mandelson ritiene invece accettabile l'importazione di buona parte dei carburanti prodotti dall'agricoltura, in quanto le proiezioni indicano poco probabile il raggiungimento degli obiettivi che vorrebbero nel 2020 l'impiego di biodiesel per almeno il 10% del fabbisogno totale.
"Dovremmo scoraggiare la nostra produzione di agrocarburanti" ha detto esplicitamente Mandelson, aggiungendo: "Al contrario dovremmo importare combustibili meno inquinanti e meno cari".
Come lo ritenga possibile, non l'ha spiegato; o meglio, ha detto chiaramente che ritiene sia improponibile un aumento dei sussidi europei alla coltivazione in atto della colza, sia l'aumento dell'importanza dei biocarburanti provenienti dall'estero che si trasformerebbe in "una rincorsa pericolosa per l'ambiente in un mondo in via di sviluppo".
Mandelson ha aggiunto: "Gli europei non incoraggeranno l'uso dei biocarburanti se l'etanolo per le loro auto sarà prodotto dalla distruzione sistematica dei raccolti o a spese delle foreste tropicali".
La posizione è del tutto fondamentalista e senza sbocco apparente in paesi fortemente industrializzati e sempre più dipendenti dalle importazioni energetiche dirette e indirette; oppure, a volere pensar male, un enorme favore alle "sette sorelle".
Pazienza. Vuol dire che i nostri nipoti faranno i compiti di scuola con la lanternina al carburo e si scalderanno come i loro bisnonni, con la segatura pressata nella stufetta di ghisa.
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