Confermata dalla Corte di giustizia UE la sentenza del 2004 e la multa di 497 milioni di euro per abuso di posizione dominante. Le prime reazioni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-09-2007]
La Corte di giustizia dell'Unione Europea ha respinto il ricorso di Microsoft, confermando la sentenza del 27 marzo 2004 per abuso di posizione dominante e la multa di 497,2 milioni di euro (689 milioni di dollari).
Dopo tre anni di dibattimenti, Microsoft perde ancora in appello contro la commissione Antitrust dell'UE e si vede confermare il multone record, nonché l'obbligo di favorire l'interoperabilità di piattaforme alternative con i sistemi operativi Windows.
La sentenza dei giudici del Tribunale di primo grado della Corte di giustizia europea conferma che Microsoft non ha condiviso con i concorrenti la documentazione tecnica necessaria a garantire l'interoperabilità di Windows con gli altri software, rifiutando sempre di pubblicare le informazioni tecniche su Windows.
Redmond presentò ricorso a Bruxelles, e intanto propose una licenza di utilizzo della documentazione tecnica, chiaramente a pagamento. Stranamente, questa licenza escludeva deliberatamente Samba e tutto il free software dalle misure di interoperabilità imposte dall'UE.
Il business-model di Microsoft non contempla il free software, ma solo una concorrenza di tipo commerciale. Comodo atteggiamento, visto che tale tipo di concorrenza è da tempo fallita, fagocitata o resa mansueta dall'aggressiva strategia commerciale di Redmond.
Ma per una community di sviluppo di software libero era impossibile rientrare nei termini della licenza proposta, poiché questa richiedeva per esempio l'esazione di royalty da destinare a Microsoft, cosa chiaramente incompatibile con la natura del free software.
Secondo la corte, anche aver inserito Windows Media Player all'interno di Windows è concorrenza sleale, poiché influenza le relazioni sul mercato tra Microsoft e i concorrenti, alterando l'equilibrio della concorrenza a sfavore degli altri operatori, dei cui software viene in qualche modo disincentivato l'uso.
Tutti i punti salienti del ricorso in appello di Microsoft sono stati respinti dalla corte. Solo un punto è stato accolto, bocciando la proposta della Commissione Europea di nominare un gruppo di esperti che avessero libero accesso a documenti, informazioni, nonché ai codici sorgenti di Microsoft.
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