La Corte di Cassazione conferma la legittimità del licenziamento di chi discredita la propria azienda. Blogger chiacchierini all'erta.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-09-2007]
Parlar male dei colleghi, o della propria azienda, magari mostrando i cosiddetti "panni sporchi" che sarebbe meglio lavare in casa, può costare caro: si rischia infatti il licenziamento.
A confermarlo è la corte suprema, che ha accolto il ricorso di un'azienda sanitaria che aveva licenziato una infermiera perché "aveva proferito espressioni offensive sulla capacità e sulla professionalità del personale, e in particolare nei confronti della caposala del reparto di sterilizzazione e nei confronti della caposala del day hospital".
La donna poi aveva presentato ricorso, vincendolo, ed era stata reintegrata nel posto di lavoro. Anche l'appello aveva confermato questa linea. Successivamente l'azienda sanitaria ha fatto ricorso in Cassazione e si è arrivati alla sentenza di questi giorni.
In Italia non ricordiamo casi di questo genere, ma nel mondo sono numerosi i casi di blogger licenziati per aver rivelato segreti inconfessabili o messo in cattiva luce la propria azienda.
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