I sindacati proclamano lo stato di agitazione; presto i lavoratori scenderanno in sciopero contro il progetto di esternalizzare i call center con i dipendenti. Vodafone replica: non ci saranno licenziamenti né variazioni nelle condizioni di lavoro.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-09-2007]
Ormai è ufficiale: Vodafone ha comunicato formalmente alle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil il proprio progetto di esternalizzare i propri call center per l'assistenza clienti (ossia il 190), compresi gli operatori che lì lavorano. Si tratta dei call center di Ivrea, Milano, Padova, Roma e Napoli, che impiegano alcune centinaia di operatori e che verrebbero ceduti al Gruppo Comdata.
In seguito a questa comunicazione, i sindacati confederali del settore hanno proclamato lo stato di agitazione, dando all'azienda il preavviso di 10 giorni previsto dalla legge sugli scioperi nei servizi pubblici per la proclamazione dello sciopero.
Lo sciopero di tutto il gruppo Vodafone verrà probabilmente proclamato nel coordinamento delle RSU (le rappresentanze sindacali unitarie) che si riunirà il 25 settembre a Roma. Il sindacato chiede agli operatori di applicare rigidamente tutte le procedure previste.
E' facile pensare che Rifondazione premerà sui ministri Damiano e Bersani perché fermino il progetto di Vodafone. Inoltre, in questo momento si stanno tenendo le assemblee per l'approvazione dell'accordo per il metà contratto delle Telco, che, in seguito a queste notizie, potrebbe essere bocciato dalla base.
Vodafone intanto, pur ammettendo di aver ricevuto un'offerta da parte di Comdata, smentisce che si tratti di una cessione, ma preferisce chiamarla "acquisizione di parte delle attivita' del customer care", ovvero i processi amministrativi a supporto della gestione del cliente e l'attivita' di gestione del rischio di credito.
Secondo l'operatore rosso, si tratterebbe "solo" di una collaborazione strategica a lungo termine, senza alcun piano di drastica riduzione del personale. Un portavoce di Vodafone ha dichiarato a Zeus News che "Non c'e' alcun dubbio sulla centralita' presente e futura dell'Italia. Anzi, il nostro piano strategico e' tutto orientato allo sviluppo e sostenuto da un ambizioso piano di investimenti".
Un'altra rassicurazione: "I dipendenti interessati manterranno condizioni stabili di lavoro: ovvero manterranno il contratto Tlc e i trattamenti economici e normativi attuali. Inoltre le cinque sedi di lavoro, Milano, Ivrea, Padova, Roma, Napoli e non subiranno alcuna modifica".
Nei prossimi giorni vedremo se i dipendenti di Vodafone si lasceranno convincere da queste buone parole, o se gli scioperi annunciati verranno confermati.
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