La Mpaa viola la Gpl

Il codice del software usato dall'associazione americana per monitorare il traffico delle reti universitarie non rispetta i dettami della Gnu General Public License.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-12-2007]

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La Motion Pictures Associations of America, sempre preoccupata per la diffusione illegale dei propri preziosi film, ha da qualche tempo cercato di ottenere la collaborazione degli atenei offrendo loro lo Universal Toolkit.

Si tratta di un software - si legge nella presentazione dello stesso - "progettato per identificare e suddividere in categorie il traffico che attraversa una rete universitaria e distillarlo in un riassunto non tecnco, che possa essere facilmente stampato e girato all'amministrazione scolastica".

Lo scopo, naturalmente, è la difesa della legalità prevenendo e reprimendo la condivisione di materiale di cui non si detiene il copyright.

Tuttavia, la nozione di legalità presso la Mpaa non comprende proprio tutto; per esempio non contempla la Gpl, probabilmente la più famosa licenza open source.

La Gpl prevede che ogni software che si appoggi su codice da essa stessa protetto venga rilasciato anch'esso sotto Gpl (il famoso "effetto virale", tanto odiato da Microsoft) e, pertanto, ne sia liberamente reso disponibile il sorgente.

Ciò ha a che fare con la Mpaa nel momento in cui si scopre che lo "Universal Toolkit" altro non è che una modifica di Xubuntu, a sua volta derivata dalla famosa distribuzione Linux Ubuntu.

Nonostante diverse richieste tese a poter vedere questo codice, secondo quanto espresso chiaramente dalla licenze, siano state presentate alla Mpaa, l'associazione ha sempre fatto finta di nulla.

Così uno sviluppatore di Ubuntu, Matthew Garrett, ha deciso, appoggiandosi al Digital Millennium Copyright Act, di denunciare la Mpaa stessa chiedendo che il toolkit venga ritirato in quanto non rispettante le clausole della Gpl.

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