Il tragico destino di Phillip Katz.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-08-2001]
Un esempio di queste invenzioni rimaste nell'ombra assieme al loro creatore è senza dubbio il PKZIP, uno dei programmi più diffusi e famosi della storia dell'informatica, utilizzato per "zippare" i dati contenuti nei calcolatori, in maniera da comprimere le informazioni e ridurre lo spazio di memoria richiesto per la loro archiviazione.
A partire dal PKZIP sono stati sviluppati molti altri programmi simili, tra cui il recente WINZIP, tuttora utilizzato da milioni di utenti sparsi per il mondo. Sono in pochi a sapere che il nome PKZip deriva dalle iniziali di Phillip Katz, lo sfortunato inventore di questo programma.
Nonostante il suo grande successo come programmatore, nella vita Katz non si dimostra altrettanto fortunato. Il 14 aprile 2000 muore in solitudine, a soli 37 anni, in un motel di Milwaukee, nel Wisconsin, dove viene ritrovato accanto ad alcune bottiglie vuote di liquore.
Un destino decisamente diverso da quello di Phillip Katz ha trasformato William Henry Gates III, più noto come Bill Gates, nell'uomo più ricco del mondo, grazie ad una serie di mosse astute con cui nel corso degli anni Gates è riuscito a costruire un immagine vincente di sè, accreditandosi come pioniere dell'informatica e come padre di numerose invenzioni che sono diventate indispensabili per lo sviluppo dei moderni calcolatori.
Quella stessa deformazione della storia che ha trasformato i fratelli Lumiere negli "inventori del cinema", nonostante fossero il punto di arrivo e non il punto di partenza nello sviluppo del cinematografo, ha permesso a Bill Gates di scrivere la "sua" storia dell'informatica. In questo "universo parallelo" creato su misura, Bill Gates è un uomo che si è fatto da sè, un genio che ha raggiunto meritatamente il successo in quanto inventore del Personal Computer, del linguaggio di programmazione "Basic", del sistema operativo DOS e dell'"interfaccia utente" a finestre, basata sull'utilizzo del mouse. Nel mondo della realtà storica non c'è niente di più falso.
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