Prima c'era Code Red, poi è arrivato Nimda, ora è la volta di V32.Vote, e in futuro sicuramente molti altri ci attendono al varco. Oltre ai worm e ai virus ci sono poi gli attacchi mentre si è online. Tutto questo sembra amplificarsi in tempi recenti. Sono mali che è necessario accettare o si tratta solo di un momento?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-09-2001]
I virus ed i worm ci sono sempre stati, e la loro diffusione sempre più facile e dunque maggiore è una logica conseguenza dell'utilizzo di Internet da parte di un numero crescente di persone. Mentre prima era necessario scambiarsi dei dischetti per essere infettati, ora basta scaricare il file sbagliato mentre si chatta, aprire un attachment di un e-mail con mittente insospettabile, o semplicemente starsene collegati alla rete senza aver preso le adatte precauzioni per isolare quanto più possibile il proprio computer dal mondo esterno.
La sicurezza del proprio sistema è diventato ormai qualcosa di cui preoccuparsi, sia che si gestisca un server sia che si utilizzi la rete solo per hobby dal proprio personal computer. Soggetti ad attacchi sono infatti ormai tutti gli utenti. Quante volte non capita che qualcuno remotamente si inserisca in un Windows 98 e, anche senza cancellare dati, sposti qualche file, modifichi lo sfondo del desktop e via dicendo? E' dunque necessario tenersi aggiornati sui buchi di sicurezza del proprio sistema operativo, al fine di poterli tempestivamente correggere applicando le corrette patch e/o installando gli appositi programmi di firewalling.
Sono tuttavia gli ultimissimi tempi a destare maggiore preoccupazione: Code Red e Nimda sono worm recentissimi, e mai prima della loro entrata in scena si erano riscontrati problemi di attacchi così massicci, tali da mettere in crisi intere reti su scala mondiale in poche ore. Anche i sistemi non direttamente attaccabili da questi worm (ad esempio le macchine Unix) hanno avuto problemi a causa del considerevole aumento di traffico generato dai request continui (anche decine al secondo) generati dai computer infettati. Code Red, pur essendo comparso oltre un mese fa, è ancora attivo e, benché i suoi effetti siano ormai piuttosto smorzati, continua ad infestare i log dei web server attorno al mondo. Nimda sembrava destinato a sparire dopo un paio di giorni, ma il traffico generato da esso è ancora oggi (a distanza di oltre una settimana) notevole.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|