Cisl e Uil sono pronte a firmare l'accordo sui 5.000 esuberi; ma per la Cgil non ci sono sufficienti garanzie per il futuro.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-09-2008]
Anche in Telecom Italia il sindacato rischia di spaccarsi sulla questione dei 5.000 dipendenti che l'azienda vuole mettere in mobilità.
Cisl e Uil sono pronte a sottoscrivere un accordo per evitare che Telecom metta in mobilità unilateralmente chi vuole; Cgil è contraria perché l'azienda non vuole dare alcuna garanzia che queste mobilità siano le prime ma anche le ultime.
Infatti, l'unica condizione che Telecom è disposta ad accettare è il principio della volontarietà, ma non è disposta ad accettare limiti alla mobilità territoriale coatta. Questo significa, in pratica, che se Telecom non dovesse trovare 5.000 "volontari" disponibili a lasciare l'azienda, provvederà a trasferli in sedi così lontane da obbligare i lavoratori a licenziarsi.
Ormai il tempo per fare un accordo sta per scadere in questa settimana; Epifani e Bonanni dovrebbero trovare un modo per evitare una "firma separata" che per quanto riguarda le Tlc sarebbe la prima volta dal dopoguerra.
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