Il software VoIP viene usato dalla criminalità organizzata al posto della telefonia tradizionale. Il Viminale pretende di poter accedere alle specifiche.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-02-2009]
L'impossibilità di intercettare le chiamate fatte tramite Skype, sostenuta anche con un certo orgoglio dal produttore stesso, sta creando non pochi problemi alla lotta alla criminalità organizzata: a rivelarlo è il Ministro dell'Interno Roberto Maroni durante la presentazione del libro Fratelli di Sangue.
"Gli affiliati della 'ndrangheta non parlano più col cellulare o col telefono fisso ma con Skype e questo rende praticamente impossibile l'intercettazione" ha spiegato il Ministro, il quale sta pensando di chiedere all'Unione Europea di intervenire in merito, per cercare di ottenere da Skype le specifiche tecniche che renderebbero possibili le intercettazioni.
Le ragioni della sicurezza devono prevalere sulla "giusta tutela di un brevetto industriale", continua Maroni, che ha deciso di costituire un gruppo di lavoro (comprendenti rappresentanti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dalla Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche) per trovare le soluzioni tecnologiche e legali per realizzare l'obiettivo.
La soluzione all'epoca ideata dai tutori della legge teutonici - in caso della mancata collaborazione di Skype - prevedeva la creazione di "trojan di stato", programmi da installare nei Pc dei sospetti per carpirne le informazioni necessarie e le comunicazioni.
Un'idea simile dev'essere balenata nella mente di Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, il quale ha affermato che nella situazione attuale l'unico sistema utilizzabile per intercettare il VoIP è installare quanto necessario sui Pc.
Skype, intanto, non sembra voler cedere: "Non possiamo dare il codice per ragioni di privacy e non possiamo fornire la tecnologia necessaria per la decrittazione e l'ascolto delle comunicazioni che avvengono attraverso Skype".
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