Chi li usa perché spera di dimagrire rischia una brutta sorpresa.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-09-2016]
Rappresentano la tecnologia che ci aiuta a prenderci cura del nostro corpo: con i loro promemoria, gli allarmi, i consigli ci spingono a mantenerci in movimento e in salute.
Sono i fitness tracker, apparecchi che da qualche tempo in qua hanno iniziato ad accompagnare i lettori MP3 nella dotazione standard di quelli che non si lasciano mancare il jogging quotidiano, o la visita in palestra, ma anche di quanti sperano di riuscire, grazie a essi, a curare la propria cronica sedentarietà e magari a perdere qualche chilo.
Ebbene, forse questi ultimi si sbagliano. Uno studio pubblicato di recente dopo due anni di ricerca dimostra che i fitness tracker non aiutano per niente chi vuole perdere peso.
Anzi, semmai contribuiscono a ottenere l'effetto contrario: in media, le persone sovrappeso che per la durata dello studio si sono affidate ai dispositivi tecnologici per regolare la propria attività fisica hanno guadagnato peso.
La ricerca ha preso in esame 471 persone sovrappeso (per un peso medio di circa 95 kg), tra i 18 e i 35 anni, che erano intenzionate a dimagrire.
Per i primi sei mesi, queste persone hanno seguito una dieta a basso apporto calorico, un piano predeterminato di attività fisica e incontri di gruppo settimanali; inoltre hanno registrato i loro progressi su un diario.
Al termine di questo periodo, ognuno aveva perso del peso: in media, tra i 7,5 e gli 8,5 kg.
Per il successivo periodo di 18 mesi sono invece stati creati due gruppi. Il primo gruppo ha usato un fitness tracker per registrare i propri progressi, mentre l'altro ha usato un metodo più tradizionale, indicando le attività compiute sul sito web dello studio.
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Alla fine, in entrambi i gruppi c'erano persone che avevano riguadagnato parte del peso perso. Tra quanti avevano fatto dei progressi, quelli che usavano il metodo del sito web avevano perso in media quasi 6 kg, mentre quelli che si erano affidati alla tecnologia dovevano accontentarsi di una perdita media di 3,5 kg.
I ricercatori affermano di non aver ben chiaro il perché di questa differenza. Forse - ipotizzano - i fitness tracker spingono a muoversi ma allo stesso tempo rendono più affamati i loro utenti, che finiscono con il mangiare più di quanto dovrebbero.
Per chiarire meglio questi dettagli, gli studiosi affermano che ci sarà bisogno di ulteriori ricerche ma anche che, in ogni caso, si può già trarre una prima conclusione: «Io credo» - afferma il primo firmatario dello studio, John Jakicic - «che dobbiamo stare attenti a credere che basti aggiungere della tecnologia a interventi che sono già efficaci per ottenere risultati ancora migliori».
«Ma ciò che è più importante» - continua Jakicic - «è che dobbiamo allora cerca di capire per quali persone e in che momenti questi dispositivi siano efficaci». Potrebbe essere, infatti, che con alcuni funzionino e su altri abbiano effetti negativi.
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