Lo gnu e il pinguino in disaccordo sul controllo degli utenti di software, musica e film. Sarà guerra?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-01-2006]
Linus Torvalds ha dichiarato che non convertirà Linux alla versione 3 della licenza GPL (General Public License), la licenza di opensource più usata nel mondo, ma anche il pilastro fondamentale del free software. Il motivo sta tutto nell'atteggiamento intransigente di questa nuova licenza nei confronti della Digital Rights Management (DRM), la perfida tecnologia che controlla l'utilizzo di contenuti multimediali e software da parte degli utenti.
In un articolo precedente abbiamo riferito come gli autori di questa bozza di licenza considerino la DRM incompatibile con i principi del Free Software. La posizione di Torvalds, già nota, è molto più morbida, e porta al primo scollamento visibile tra Linux e la Free Software Foundation (FSF), nell'arco dei 15 anni di vita del pinguino. Una divisione a livello filosofico su come viene interpretato il modello collaborativo del software libero.
Torvalds scrisse la prima versione del kernel di Linux nel 1991, ed è tuttora alla guida di questo progetto, che rappresenta il successo più vistoso dell'intero movimento del software libero. Al momento di licenziare il suo prodotto, egli non seguì la raccomandazione della FSF di scrivere "GPL versione 2 o successive". Per questo cavillo legale, l'eventuale passaggio alla versione 3 richiede il suo esplicito intervento.
Sulla DRM sembra delinearsi un'importante divisione nell'ambito del Free Software. Da un lato abbiamo Linus, che rappresenta l'approccio pragmatico, più orientato al business. La sua opinione è chiaramente desumibile da una frase scritta nel lontano 2003: "Non amo la DRM, ma rifiuto di mescolare politica e Linux. Penso che chiunque possa usare Linux per fare qualunque cosa. Questo implica anche cose che, personalmente, posso non approvare."
Dall'altro lato abbiamo i capi in testa della FSF, i cui fondamenti etici sono chiaramente di carattere sociale, e danno mostra di essere piuttosto rigidi. "La fondazione è fermamente convinta che le quattro libertà del software libero sono la sola forma eticamente accettabile non solo del software, ma anche della matematica, della fisica o della biologia," ha dichiarato Moglen presentando la bozza della GPL3.
Secondo questa bozza, non è lecito utilizzare software libero per togliere agli utenti l'effettivo controllo sui prodotti. Software libero significa che il codice sorgente può essere visionato, copiato, modificato e distribuito. Restrizioni all'utilizzo, in questo contesto, sono viste da FSF come contraddizioni.
Sono in molti a pensare che questa frattura rischia di avere conseguenze pesanti sul futuro. Ma è un po' presto per fasciarsi la testa: la GPL3 sarà pronta (forse) a inizio 2007 e, in un anno, le cose potrebbero cambiare anche radicalmente.
Inoltre, non adottare la nuova licenza, per il pinguino, non significherà comunque separarsi dal free software, né tantomeno iniziare una guerra di licenze con la FSF.
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