La crisi di Thunderbird

Internet è piena di voci che danno per morto o moribondo il client di posta della Mozilla Foundation. La realtà è però più complessa e meno drammatica.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-10-2007]

Il logo di Thunderbird

Thunderbird, il client di posta fratello di Firefox, stranamente non ha mai goduto dello stesso entusiamo riservato al browser di casa Mozilla. Ha sempre avuto tuttavia una schiera di appassionati, di difensori, di gente che lo trova perfettamente adeguato alle proprie esigenze e addirittura migliore delle alternative. Ciononostante, è sempre Firefox quello sotto i riflettori.

Recentemente, la Mozilla Foundation ha annunciato la propria intenzione di riformare l'organizzazione del progetto creando una consociata, sul modello della Mozilla Corporation, che attualmente va sotto il nome non ufficiale di MailCo e che dovrebbe occuparsi proprio dello sviluppo di Thunderbird e delle sue evoluzioni.

Una delle prime domande poste subito dopo l'annuncio riguardava le possibilità che la nascitura avrebbe avuto di sostenersi economicamente: la Mozilla Corporation si finanzia soprattutto tramite gli accordi con i motori di ricerca e i fornitori di contenuti, cavalcando la popolarità di Firefox; MailCo - ci si chiedeva - riuscirà a fare altrettanto? Altrimenti, che fine farà Thunderbird? Mozilla non sta rischiando troppo?

Inoltre, Scott MacGregor e David Bienvenu, i due sviluppatori a tempo pieno di Thunderbird, hanno da poco annunciato l'intenzione di lasciare la Mozilla Corporation, continuando la collaborazione esclusivamente come volontari.

La partenza di due figure chiave fa dunque sorgere interrogativi sulla bontà della decisione di Mozilla o, almeno, fa pensare che dubbi a tale proposito siano balenati nelle menti di MacGregor e Bienvenu. Di qui le preoccupazioni, di cui si vocifera nel web, sul futuro di Thunderbird.

Un tentativo di risposta equilibrata proviene da Robert Accettura, collaboratore di Mozilla, il quale ricorda che cambiamento non significa morte: tutte le preoccupazioni sono premature o, addirittura, servono solo a diffonfere paura, incertezza e dubbio. Il software libero non è nuovo a questi attacchi.

La nuova organizzazione sarà leggermente diversa da quella che sovrintende allo sviluppo di Firefox, ma non necessariamente sbagliata. Già una volta il progetto Mozilla era stato dato per spacciato, e poi la Fondazione ha ripreso in mano le fila dei progetti. Il cambiamento che lo sviluppo di Thunderbird sta subendo porterà a un periodo di assestamento, com'è normale ma difficilmente alla scomparsa del client e-mail.

Nel frattempo gli utenti non saranno abbandonati a loro stessi in quanto il rilascio di patch per la serie 2.x e lo sviluppo della serie 3.x continua a procedere.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 17)

Dimenticavo: anche Eudora, che usavo prima, era gratuito.
11-10-2007 19:32

Sì, ma Outlook Express oppure Windows Mail sono gratuiti. Leggi tutto
11-10-2007 19:31

iadevaia ha ragione. Ma non volevo dilungarmi troppo per spiegare tutta la faccenda dei protocolli. Il pop3 ovviamente è il protocollo più utilizzato e puoi far rimanere i messaggi sul server senza scaricarli. Io ad esempio usavo Npop come client mi son sempre trovata bene. Poi quando ho scoperto thunderbird non l'ho più lasciato.... Leggi tutto
11-10-2007 19:12

Permettetemi un consiglio: quando si parla di Sw e' buona norma contestualizzare la piattaforma del SO e la release del Sw. Io uso la versione 2.0.0.6 (20070728) su Windows NT 4.0 Sp6a e non ho il problema da te segnalato, ovvero finche' non verra' svuotato il cestino, pippo e' nel cestino e non compare nel menu' contestuale. Nel... Leggi tutto
11-10-2007 18:08

Il che non vuol dire che altri, come me, non ne abbiano avuti.
11-10-2007 15:31

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