Hp rende concreta una tecnologia finora solo teorizzata da un professore di Berkeley.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-05-2008]
Nel 1971 il professor Leon Chua di Berkeley ne teorizzò l'esistenza. Oggi Stan Williams annuncia che il suo team è riuscito a realizzarne il primo esemplare: si tratta di un memristor, o "resistore della memoria".
Tutti conoscono, spiega William, i resistori, i condensatori e gli induttori; il quarto membro della famiglia, finora solo teorizzato e descritto tramite equazioni ma mai realizzato, è il memristor.
Leon Chua "guardò le equazioni dei circuiti fondamentali e notò che c'era un buco. Avrebbe dovuto esserci un dispositivo che ricordi quanta corrente sia passata attraverso un dispositivo".
Un memristor memorizza le informazioni perché, applicando una corrente, cambia il suo livello di resistenza elettrica. Un memristor è una sorta di resistore variabile, dice Williams, che sfruttando la resistenza riflette la propria storia.
Ancora più interessante è la capacità del memristor di conservare e memorizzare anche valori intermedi, non solo i classici 0 e 1: una caratteristica che li farebbe assomigliare alle sinapsi biologiche e aprirebbe le porte dell'impiego per l'intelligenza artificiale.
L'adozione di questa scoperta per creare nuovi tipi di memoria per computer, dicono i ricercatori, potrebbe essere relativamente rapida; più lunghi saranno i tempi che porteranno alla realizzazione di nuove applicazioni.
La tecnologia basata sui memristor potrebbe mandare anticipatamente in pensione quella chiamata "memoria a cambiamento di fase" per la realizzazioned di dispositivi di memorizzazione a stato solido (analoga al sistema di memorizzazione già usato da Cd e Dvd). Ibm, Intel e altri stanno investendo parecchie risorse in questa direzione: tuttavia, rispetto ai memristor, questo sistema è più lento e richiede più energia.
Il lato negativo delle memorie basate su memristor riguarda la velocità: i ricercatori Hp dicono che saranno circa 10 volte più lente delle attuali Dram. Il vantaggio starà nel consumo di energia, molto minore: servirà corrente solo per far cambiar stato al circuito, il quale potrà poi mantenerlo "almeno per diversi anni".
Inoltre, la produzione non sarà particolarmente complessa: le attuali fabbriche di semiconduttori saranno in grado di crearli senza doversi dotare di attrezzature particolari.
Infine, le questioni legali: l'idea del memristor ha quasi quarant'anni e ormai è di dominio pubblico. Hp ha invece richiesto un brevetto che copra l'implementazione di una versione funzionante basata su memristor.
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