Da tre schiaffi a una bastonata

La legge Hadopi2 non soddisfa le major francesi e il paladino Sarkozy torna all'attacco nonostante alcune resistenze istituzionali.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-01-2010]

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Nello scambio di auguri natalizi con il ministro della Cultura, l'eclettico presidente francese ha trovato il modo di spezzare un'ulteriore lancia in difesa del diritto d'autore, affermando che benché felice per l'adozione della legge Hadopi "era pronto ad andare ancora più in là".

Ha infatti ribadito la necessità di sperimentare senza indugio il filtraggio dei collegamenti, eliminando automaticamente dai server ogni fonte di pirateria "prima di ricorrere a misure coercitive a carico degli utenti... per evitare che le tecnologie digitali ci riportino all'età della pietra".

In effetti il presidente francese sta mettendo in atto una sua terapia insidosissima per ricondurre alla greppia delle major le pecorelle abituate al pascolo libero (e gratuito) nelle sconfinate praterie dell'Internet.

Ha infatti incaricato un certo Zelnik, nominato a capo dell'omonima commissione creata per studiare i modi di "risarcimento" per artisti e discografici danneggiati dalla "pirateria" di formulare proposte percorribili; e l'incaricato, qualificato "esperto del settore" forse perché CEO di una casa discografica, non ha disatteso la voce del padrone, presentando la soluzione più volte avanzata da Sarkozy in persona: cioè tassare all'origine intenauti e fornitori di accesso.

In cambio, sarà possibile scaricare contenuti protetti dal web mediante l'impiego di una speciale credit card al costo di di 100 o 200 euro, di cui la metà a carico dello Stato.

Ma, avverte Sarkozy, "è essenziale abituare i giovani a pagare ciò che consumano. E non solo i giovani, poiché non si è lasciato sfuggire l'occasione per tirare in ballo la querelle sulla gratuità dell'informazione, lanciando più di un un'occhiata malevola ai vari Google e altri motori di ricerca accusati di "posizione dominante", affermando di aver già incaricato Christine Lagarde, ministro dell'economia, di studiare un apposito sistema di tassazione.

Non può sfuggire a nessuno che la promessa integrazione del costo a carico dello Stato, si scontra con la normativa europea, che la vieta; per cui è facile arguire che poi l'intero ammontare resterà a carico degli utenti, perché i fornitori di connessione non potranno fare altro che trasferire l'ulteriore costo, rivedendo le tariffe al rialzo.

D'altra parte, sul fronte dell'Hadopi non è che il presidente abbia la vita tranquilla, mentre forse si illudeva di aver superato le pericolose secche parlamentari e del Conseil Constitutionel. Infatti la Commissione Nazionale dell'Informatica e Libertà (CNIL) ne sta ritardando l'applicazione, rifiutando di esprimere un parere su due dei decreti che compongono la legge.

Il primo prevede la costituzione di un database di "pirati", contenente cioè i dati personali degli utenti sorpresi a scaricare illegalmente, ma non ancora sanzionati; il secondo invece manca delle modalità di trasmissione al magistrato degli elementi raccolti.

La normativa prevede un parere obbligatorio, ma non vincolante; cioè il governo francese è obbligato a richiederlo, anche se poi non è obbligato ad attenersi alle deliberazioni del CNIL.

I motivi dell'attuale astensione sembrano del tutto plausibili; infatti, come sostiene il Segretario generale del Consiglio, manca ancora il decreto contenente le misure sanzionatorie a carico dei "pirati", per cui non è ancora possibile esprimere il parere richiesto.

Pertanto la normativa completa non vedrà la luce prima di aprile 2010, con gran dispetto del Presidente che ne aveva promesso l'adozione già dall'inizio dell'anno.

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