L'Agcom raccoglie il plauso di Washington

Gli USA bacchettano l'Italia per la pirateria ma apprezzano le proposte dell'Autorità. E invitano a fare di più.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-05-2011]

USA IIPA approva AGCOM pirateria p2p

L'Italia va tenuta sott'occhio: anche per quest'anno l'Office of the United States Trade Representative ha inserito il nostro Paese nella watch list deli Stati più ad alto rischio di pirateria.

Non si tratta di una novità: l'Italia è nella lista sin dal 2001 e quest'anno si trova in compagnia di una trentina di Paesi ra cui Brasile, Egitto, Finlandia, Grecia, Norvegia, Romnia, Spagna e Turchia.

Sebbene l'autore del rapporto sia un ufficio governativo americano, il lavoro di detto ufficio è stato più che altro un tedioso copia/incolla delle posizioni dell'associazione privata International Intellectual Property Alliance.

Per quanto riguarda il nostro Paese, si dice che «la pirateria in Internet continua a crescere, danneggiando in modo grave il mercato legittimo della distribuzione delle opere protette dal copyright».

In Italia si sta tuttavia muovendo qualcosa che la IIPA vede con favore: le azioni dell'Agcom.

Le proposte dell'Autorità - che si propone come una sorta di "vigilante" in difesa del diritto d'autore - vengono infatti ritenute efficaci per combattere la pirateria, e gli Stati Uniti per questo motivo invitano l'Italia ad adottarle al più presto.

Non tutto, però, è gradito agli USA. All'America per esempio non va giù il fatto che non si voglia mettere il naso nelle comunicazioni peer to peer degli utenti, violando la privacy: «Gli Stati Uniti» - si legge nel rapporto - «incoraggiano l'Italia ad affrontare altre questioni legate alla proprietà intellettuale, compresa una regolamentazione problematica dettata dal Garante per la Protezione dei Dati Personali che proibisce il monitoraggio delle reti peer to peer».

Gli USA, recependo la posizione della IIPA, non si sono accorti che la proposta di Agcom in Italia è tutt'altro che amata senza riserve e anzi ha raccolto l'opposizione di chi teme l'introduzione di una censura sul web indipendente dalla magistratura.

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