Le gaffe dei candidati su Facebook, Twitter e YouTube

Chi aspira a ricoprire una carica politica non può esimersi dal confronto diretto con i Netizen. Ma non sempre comprende le potenzialità e le dinamiche della Rete.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-05-2011]

sucate

La campagna elettorale per le elezioni amministrative si è ormai conclusa, col solito strascico di flame televisivi, radiofonici, giornalistici.

A differenza delle precedenti elezioni, questa volta Internet ha giocato un ruolo determinante: ne è dimostrazione l'alto consenso ricevuto dalle varie liste civiche del Movimento a cinque stelle, che sono nate e si sono sviluppate proprio in rete.

Anche i politici della vecchia guardia, meno avvezzi all'utilizzo dei sistemi informatici, si sono adeguati al trend: mostrarsi al passo coi tempi ed essere presenti sui principali social network è stato il primo passo da compiere per raccogliere maggiori consensi.

Nonostante le ottime intenzioni, la scarsa conoscenza delle dinamiche della rete, congiuntamente al lavoro di staff di supporto non molto qualificati, ha dato il via a una serie di situazioni paradossali ed esilaranti.

Su YouTube, i video di Berlusconi contro la sinistra sono stati visualizzati migliaia di volte; i siti ufficiali dei candidati sindaci hanno ricevuto, in alcuni casi, milioni di accessi.

Quel che i politici continuano a ignorare è che Internet differisce dagli altri mezzi di comunicazione proprio perchè spesso funge da cassa di risonanza per gli eventi, visto che consente anche ai cittadini di interagire e di esprimere liberamente la propria opinione.

Sfortuna vuole che siano le gaffe ad avere maggior eco: l'infelice frase di congedo di Letizia Moratti nel confronto televisivo con Giuliano Pisapia ha dato il via alla moda di inventare le accuse più assurde a carico di quest'ultimo.

Sono nati magnifici cartelloni propagandistici con chiaro intento satirico (è d'obbligo citare quelli di Spinoza), nuovi blog e chat ludiche. Il tweet con cui Pisapia ha commentato una sventata una rapina (Altrochè Batman. Stamattina abbiamo sventato un furto d'auto!) ha catalizzato l'attenzione su Twitter.

D'altro canto, è proprio su questo social network che sono nati i #morattiquotes e si sono sviluppati alcune spassosissime bufale. La più divertente è quella relativa al quartiere di Sucate, che ospita la più grande moschea abusiva d'Europa proprio in corrispondenza dello svincolo in via Giandomenico Puppa.

L'account del sindaco in carica, con il quale presumibilmente uno staff dedicato si premurava di rispondere alle istanze dei cittadini, è caduto vittima della burla.

Imperdibile una delle risposte alle lamentele dei cittadini: "Nessuna tolleranza per le moschee abusive. I luoghi di culto si potranno realizzare secondo le regole del nuovo PGT!" (Piano di Governo del Territorio)

In rete, com'è ovvio, le mode hanno una forma di diffusione virale: l'aspetto ludico delle elezioni amministrative ha permeato Facebook, dove sono nati nuovi gruppi e dove, a volte, si sono verificati episodi poco piacevoli.

Red Ronnie, colpevole unicamente di essersi espresso in maniera poco felice, si è praticamente visto defacciare la bacheca dal numero di commenti al suo impulsivo sfogo "Cancellato un concerto a Milano. Effetto Pisapia".

Mentre i Mi piace della pagina di Letizia Moratti aumentavano artificialmente, per colpa di una vulnerabilità dello stesso Facebook (sfruttabile con procedure di like hijacking), quella di Red Ronnie affossava sotto commenti denigratori.

I video satirici su YouTube continuano la loro crescita in maniera esponenziale: alcuni sono ormai dei veri e propri tormentoni.

L'attuale congiuntura socio-economica non è delle più rosee, a prescindere dalle fazioni politiche e governative: un po' di ironia per non fossilizzarsi sui problemi dell'Italia non può guastare.

Quel che ci si chiede, invece, è quando la classe politica riuscirà a comprendere realmente le dinamiche della Rete e sue potenzialità.

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