I libri generati automaticamente dai commenti di YouTube

Ma Amazon non li vuole: farebbero scadere l'esperienza degli utenti.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-06-2012]

libro commenti youtube

Trovare una definizione è difficile. Esperimento, provocazione o espressione artistica sono parole che descrivono tutte una parte dell'iniziativa del gruppo austriaco Traumawien.

Un po' artisti e un po' programmatori, hanno creato dei bot i quali hanno setacciato i commenti inseriti dagli utenti in calce ai video di YouTube, li hanno raccolti e consegnati a un ulteriore programma, che li ha rielaborati dando vita a dei libri elettronici dal contenuto surreale.

Un terzo software si è poi occupato di pubblicare il lavoro tramite Amazon, trasformando a tutti gli effetti i commenti scovati su YouTube in libri in vendita.

Sono nate così opere come Alot was been hard di Janetlw Bauie, Sparta my have di Loafrz Ipalizi o Wierd song you cute di Timsest Pitigam.

Inutile, tuttavia, cercarli ora su Amazon: il sito li ha rimossi, affermando che avrebbero potuto «dare vita a una fruizione scadente».

Ciò che ha spinto i Traumawien a dare vita a questo progetto - battezzato Ghost Writer - è «identificare domande pertinenti riguardo i modelli di business dell'industria editoriale digitale, e tracciare i contorni di nuove tendenze per una possibile nuova forma di letteratura digitale, dopo il web».

alot was been hard
La prima pagina dell'e-book "Alot was been hard"

«Il progetto» - spiegano i suoi ideatori - «vuole sollevare questioni come: a chi appartengono i video/i commenti di YouTube? Dove inizia e dove finisce la paternità di un'opera? Fino a che punto il formato dell'e-book deve essere riconsiderato in confronto al formato del libro tradizionale, e quali sono le sue opportunità più innovative? Come possiamo agire e lavorare su ciò?».

C'è anche dell'altro. Il progetto costituisce una critica a quella che gli autori definiscono una «economia senza senso», ossia il sistema - di cui YouTube è il primo esempio - basato sui contenuti generati dagli utenti, che sono quindi al tempo stesso consumatori e produttori ma senza guadagnarci alcunché, anzi venendo sfruttati per posizionare le pubblicità contestuali.

«Gli utenti sono i lavoratori di una fabbrica di comunicazione-spazzatura, i cui byte sono consumati da quegli stessi soggetti che li producono. Manipolando questo sfruttamento, il nostro sistema darà la giusta fama agli autori di questi testi che si meritano chiaramente una giusta porzione di questa economia senza senso».

«In un modello autocannibalistico, il contenuto generato dagli utenti è rivenduto agli utenti stessi, sfruttando in modo parassita entrambe le aziende: YouTube e Amazon».

Il progetto Ghost Writer sarà ufficialmente presentato a Vienna il prossimo 26 giugno.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA