Il disco intervertebrale artificiale

Si comporta proprio come un disco sano e permette di dare un addio definitivo al mal di schiena causato dai dischi usurati.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-06-2012]

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Chi si ritrova con un mal di schiena dovuto all'usura dei dischi intervertebrali lo sa bene: ha proprio ragione quando il professore Anton Bowden lo definisce «il dolore non letale più intenso che si possa sperimentare».

Anton Bowden è un ricercatore della Brigham Young University, nello Utah (USA), e insieme al collega Larry Howell e all'ex studente della BYU Peter Halverson ha sviluppato dei dischi artificiali in grado di sostituire perfettamente quelli naturali ormai consumati.

Le terapie attuali per chi soffre di problemi ai dischi intervertebrali comprendono per lo più la fusione spinale, che unisce in via permanente alcune vertebre tra loro tramite inserti ossei: si tratta di una soluzione che riduce il dolore ma non lo fa sparire e condizione a volte anche in maniera pesante la mobilità di chi si sottopone a questo trattamento.

L'idea di sostituire i dischi sembra invece decisamente migliore, e il materiale proposto dal team di Bowden promette di riuscire a imitare perfettamente la flessibilità e la robustezza dei dischi originali.

«Il nostro dispositivo ha il potenziale di alleviare il dolore e ripristinare la naturale motilità della spina dorsale - qualcosa che le terapie attuali non riescono a replicare» ha spiegato il professore.

«Riprodurre la risposta della colonna vertebrale è molto difficile a causa degli spazi ridotti e della complessità della colonna e delle sue parti» continua Howell. «Il meccanismo che abbiamo creato si comporta come un disco sano».

La tecnologia alla base dei dischi artificiali è già stata concessa in licenza a un'azienda, la Crocker Spinal Technologies, che conta di portare sul mercato il prodotto finito nel corso del prossimo anno.

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Anton Bowden (a sinistra) e Larry Howell

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