Spotify presto in Italia

Il servizio gratuito di musica in streaming sta per arrivare in Italia; l'anteprima è già disponibile.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-12-2012]

spotify

Questa volta ci siamo: per Spotify, il servizio di musica in streaming più famoso al mondo, è ormai solo questione di settimane prima dello sbarco in Italia.

Tra gli annunci di lavoro specifici per l'Italia e i vari post che si rincorrono in molti blog, ormai non ci sono dubbi circa il fatto che Spotify si appresti a entrare nel mercato italiano.

Ma perché il servizio di musica in streaming nato in Svezia dovrebbe imporsi sulle tante altre offerte ormai presenti sul mercato? Lo ha spiegato con dovizia di particolari l'amministratore delegato Daniel Ek intervenendo a un evento svoltosi a New York la scorsa settimana.

Spotify conta 20 milioni di utenti in tutto il mondo, di cui ben 5 milioni sono sottoscrittori di un abbonamento. Gli utenti attivi hanno contribuito alla creazione di un miliardo di playlist e a un giro d'affari che complessivamente ha portato nelle casse delle etichette discografiche 500 milioni di dollari.

Per renderci conto del tasso di crescita del servizio basti pensare che l'ultimo milione di utenti a pagamento è stato raccolto in soli tre mesi, da agosto a novembre 2012.

Così, mentre Microsoft dismette Zune, e Rhapsody in dieci anni finalmente arriva negli Stati Uniti agli stessi utenti che Spotify ha raccolto in 18 mesi, la compagnia svedese già rilancia e si prepara a conquistare l'Italia.

Chi volesse gustarsi una gran bella anteprima del servizio, può sfruttare l'apposita app per Facebook.

Alla richiesta di loggarsi con Facebook o direttamente con l'account Spotify, scegliendo la seconda opzione Log in with Spotify details tutto funziona benissimo.

Benvenuti nella nuova era della musica digitale. Per restare alle parole di Ek: “A noi piace definirci punk. E non punk come delinquenti, ma punk contro le istituzioni. Siamo punk perché vogliamo cambiare e perché non possiamo sopportare che si dica che le cose devono restare così come sono”.

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Fabio Giacomini