Gli organi per i trapianti? Si stampano in 3D

A Exposanità la dimostrazione che stampare pezzi del corpo umano non è più una ''cosa del futuro''.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-05-2014]

organi stampa 3d

L'idea di stampare in 3D le parti del corpo umano da destinare ai trapianti non è una novità, ma sembrava destinata a restare nel futuro ancora per molto tempo.

Invece, alla prossima fiera Exposanità (che si terrà a Bologna dal 21 al 24 maggio) il progetto Wasp mostrerà come tale possibilità sia molto vicina.

A confermarlo è Massimo Moretti, promotore del progetto, il quale ricorda come la tecnologia esista già, mentre la sfida è ora trovare dei materiali adatti a stampare degli organi che siano poi accettati dal corpo umano.

«Attualmente si usano le ceramiche, il polimetilmetacrilato, i pic che sono dei polimeri stabili, e il caprolactone, un materiale che si riassorbe all'interno del corpo umano in sei mesi» spiega Moretti. «Tecniche che stanno riscontrando un rapido successo, così come la stampa di materiali organici, dove su supporti cartilaginei stampati in 3D vengono coltivate cellule staminali per dar vita ad una parte che sia della stessa materia del corpo del paziente. Le strade sono affascinanti: stampare pezzi del corpo umano non è più una cosa del futuro».

Oltre alle difficoltà tecniche ne esistono altre di tipo completamente diverso: si tratta dei problemi burocratici, soprattutto relativi alle certificazioni.

«Nel mondo della sanità c'è un grosso muro legato al fatto della certificazione delle cose. Noi, le prime protesi le abbiamo stampate 8 anni fa, poi ci siamo fermati perché per certificare il lavoro fatto ci volevano almeno 200mila euro circa di investimento per fare le prove sul paziente» racconta ancora Moretti. «C'è la necessità di abbattere quelle barriere non completamente logiche e aiutare a livello burocratico le start up o i nuovi ricercatori che hanno tutte le competenze per fare questa cosa, per fare reale innovazione».

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