Il Dark Web è in via di estinzione?

Rispetto a un anno fa, soltanto il 15% dei siti nella rete TOR è ancora operativo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-03-2017]

dark web

Nonostante il nome "oscuro", il dark web è meno misterioso di quanto a prima vista possa sembrare.

Accedervi non è un compito impossibile grazie a strumenti per così dire già pronti quali TOR Browser, che si incarica di stabilire una connessione alla rete TOR senza che l'utente debba perdersi nei parametri di configurazione.

Tutto ciò serve per dire che fare un censimento del dark web, o per lo meno di quella parte che si appoggia a TOR, non è impossibile.

Proprio di questo si occupa l'OnionScan Report, che nell'aprile 2016 ha effettuato un conteggio e scoperto che i servizi operanti nel dark web, all'interno della rete TOR, erano circa 30.000.

A poco meno di un anno di distanza, OnionScan ha effettuato un'altra scansione e scoperto un dato sorprendente: la maggior parte dei siti censiti l'anno prima sono spariti, e ne restano soltanto circa 4.400.

Parte della colpa di questo calo improvviso è dovuta alla violazione, avvenuta nel mese di febbraio, di Freedom Hosting II, il maggiore servizio di hosting per il dark web.

I responsabili dell'attacco sono riusciti a sottrarre 1.000 Gbyte di dati e a mettere fuori uso il servizio: con lui, secondo le stime degli esperti, è sparito dal 15% al 20% dei siti.

«Riteniamo» - scrivono gli autori di OnionScan Report - «che la caduta di Freedom Hosting II non solo abbia causato la rimozione di migliaia di siti attivi ma possa aver anche avuto conseguenze su altri servizi di hosting».

Inoltre «l'improvvisa sparizione di Sigaint, un servizio di email crittografata, può essere associato con il declino di alcuni dei servizi nascosti».

Oltre a rivelare il declino del deep web, OnionScan indica anche un altro dettaglio non indifferente: gli autori stessi sottolineano come la capacità di effettuare un rilevamento dei siti teoricamente "nascosti" indichi che c'è qualche debolezza nelle loro capacità di volare al di sotto dei radar.

Addirittura, in circa un migliaio di casi il censimento del dark web ha permesso di risalire agli indirizzi IP unici da cui operano i siti, a causa di errori di configurazione e alla diffusione incontrollata di informazioni che sarebbero dovute restare segrete.

Infine, se il dark web che vive in TOR ha ultimamente subito un duro colpo, non bisogna tuttavia dimenticare che esistono altri servizi pensati per aggirare la censura e che costituiscono altre vie per comunicare in anonimato e sicurezza, come Freenet o I2P.

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