Ubuntu abbandona Unity

Gnome tornerà a essere l'ambiente desktop predefinito.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-04-2017]

ubuntu abbandona unity

Nel 2011, Ubuntu s'imbarcò nell'avventura di realizzare un'interfaccia per Linux che fosse moderna, accattivante e di facile utilizzo.

Da quell'idea nacque Unity, che divenne presto l'ambiente desktop di default della popolare distribuzione. Unity soppiantò Gnome, che proprio in quell'anno lanciò la versione 3.0, sulla quale gli utenti si divisero.

Unity avrebbe voluto raccogliere anche gli orfani di Gnome, ossia tutti coloro che erano scontenti delle novità introdotte in Gnome 3.0 ma che tuttavia non desideravano tornare alla più datata versione 2.0.

Ora, dopo sei anni, Mark Shuttleworth in persona ha annunciato la chiusura del progetto Unity: a partire da Ubuntu 18.04 Lts, Gnome tornerà a essere l'ambiente desktop di default.

Insieme a Unity svanisce l'idea della convergenza tra desktop e smartphone, ossia la convinzione di poter avere un'unica interfaccia da adoperare su entrambi i dispositivi. Con l'annuncio dato dal fondatore, Ubuntu pone dunque fine a ogni progetto riguardante smartphone e tablet.

«Il lavoro sul telefono e sul tablet si conclude anch'esso» ha confermato Michael Hall, Community Manager di Canonical. «Quello sul desktop continuerà, ma sarà com'era nei tempi precedenti Unity, quando usavamo ciò che gli sviluppatori progettavano e sviluppavano».

L'elenco dei progetti abbandonati non è però ancora concluso: è stata messa la parola "fine" anche al progetto Mir, che mirava a scrivere un server grafico con cui sostituire l'X window system. Ubuntu tornerà a considerare Wayland, com'era nei piani di alcuni anni fa.

La motivazione alla base di questa decisione radicale è esclusivamente economica: mentre Ubuntu riscuote successo sui server e nel cloud, la divisione desktop fatica un po'.

Pertanto non è sostenibile continuare a investire in progetti peculiari come Unity, che oltretutto sono spesso visti da molti membri della comunità Linux come un ulteriore contributo alla frammentazione.

Lo sviluppo di Ubuntu desktop non è in discussione, ma se Canonical deve decidere dove investire, allora i segnali che arrivano dal mercato sono chiarissimi: cloud computing, server, virtualizzazione e Internet delle cose.

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Una nuova casa per Unity e Ubuntu Touch

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