Il router di Netgear che raccoglie i dati degli utenti

Indirizzi IP, indirizzi MAC, dispositivi connessi e molto altro ancora: il Nighthawk comunica all'azienda tutto quello che sa.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-05-2017]

netgear r7000 nighthawk spia

Il router Nighthawk R7000 di Netgear non è un prodotto nuovissimo: proprio qui su Zeus News un paio d'anni fa ne pubblicammo una recensione.

Netgear continua tuttavia ad aggiungervi nuove funzionalità, e ciò in teoria sarebbe un bene. Il guaio è che l'ultima aggiunta pare tutt'altro che positiva.

Il più recente aggiornamento del firmware aggiunge infatti una funzionalità che raccoglie dati sulla rete e li invia all'azienda: lo ha segnalato per primo un utente di Slashdot, che ha notato il cambiamento nelle condizioni d'uso.

Secondo Netgear, i dati raccolti servono semplicemente a fini statistici e per facilitare l'identificazione dei problemi.

Tra essi ci sono «lo stato di funzionamento del router, il numero di dispositivi connessi al router, il tipo di connessioni, lo stato della LAN/WAN, le bande e i canali Wi-Fi, gli indirizzi IP, gli indirizzi MAC, il numero di serie e analoghi dati tecnici circa l'uso e il funzionamento del router, oltre che della rete Wi-Fi».

Sel concetto di indirizzo IP come "dato personale" si è discusso parecchio, anche in sedi giudiziarie, senza tuttavia arrivare a una conclusione definitiva. Certo è che, con tutti questi dati, in teoria Netgear possiede i mezzi per ficcanasare nelle attività condotte tramite il router.

Fortunatamente, sul sito ufficiale dell'azienda ci sono le istruzioni da seguire per disabilitare la raccolta dei dati: si trovano in una pagina dedicata, che al momento esiste soltanto in lingua inglese.

Ciò dovrebbe tranquillizzare tutti a parte i paranoici, i quali potrebbero obiettare che, se volesse, Netgear potrebbe fingere di dare all'utente il controllo sulla raccolta dei dati ma in realtà tenerla sempre attiva.

Quel che davvero preoccupa è però la storia recente dell'azienda e dei suoi router, nei quali sono state scoperte delle falle: chi tiene alla protezione dei propri dati non avrebbe tutti i torti a sentirsi tutt'altro che fiducioso circa la bontà di questa nuova mossa.

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