Cellulari esplosivi, aggiornamento

Secondo una storia che circola in rete, il semplice squillo del telefonino farebbe incendiare i vapori di carburante, e l'incidente sarebbe già successo almeno in tre occasioni. Non è vero, ma ci sono un paio di importanti novità.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-01-2004]

Ricorderete forse l'appello-bufala che circolava qualche mese fa, secondo il quale sarebbe pericolosissimo usare il cellulare mentre si fa benzina: il semplice squillo del telefonino farebbe incendiare i vapori di carburante, e la Shell avrebbe informato di tre incidenti di questo genere. Non è vero e non vi è alcuna conferma di incidenti di questo genere.

L'intera storia si arricchisce ora di un paio di novità importanti. La prima, di cui ringrazio una lettrice (la_tizia), è che anche senza la presenza di vapori di benzina, alcune batterie di cellulari sono soggette a esplodere spontaneamente in particolari circostanze.

Un comunicato stampa dell'associazione di consumatori Altroconsumo afferma infatti che il problema riguarda sia le batterie non originali, sia quelle della casa produttrice del cellulare, se prive dell'apposito dispositivo antiscoppio.

Altroconsumo e Test-Achats hanno infatti condotto un test che ha dimostrato che vi sono batterie anche originali che "causa l'assenza del dispositivo che interrompe la corrente in caso di cortocircuito, si surriscaldano e possono, in determinate circostanze, esplodere... Già recentemente si era avuta notizia di esplosioni e incidenti su telefoni gsm Nokia in Europa, Asia e Australia, ma la tesi del produttore era stata quella di attribuire la responsabilità degli incidenti all'utilizzo di ricambi non originali. Il test realizzato da Altroconsumo e Test-Achats, invece, ha preso in analisi batterie originali Nokia, testate in un laboratorio indipendente."

Per il consumatore non è affatto facile capire se la batteria che ha acquistato è dotata o meno di dispositivo antiscoppio, ma questo esula dall'indagine antibufala. Quel che conta ai fini dell'indagine è che un cellulare può effettivamente esplodere, ma soltanto se si produce un corto circuito nella sua batteria e la batteria è una di quelle prive di dispositivo antiscoppio. Se l'esplosione si verificasse in un ambiente saturo di vapori di benzina, potrebbe causarne l'innesco.

Questo rende ancor più valido il consiglio originale: quando fate benzina, lasciate il cellulare in auto, o meglio ancora, spegnetelo, ma prima di arrivare alla stazione di rifornimento.

C'è però ovviamente una bella differenza fra un cellulare che esplode in mezzo ai vapori di benzina e un cellulare che semplicemente squilla nelle medesime condizioni, come descritto nell'appello-bufala. Per esserne sicuri, nel programma televisivo inglese Brainiacs è stato condotto un esperimento singolare, riferito da The Inquirer a dicembre 2003: gli sperimentatori hanno riempito una vecchia roulotte di benzina e vapori di benzina e poi vi hanno immesso sei cellulari e li hanno fatti squillare ripetutamente. Non è successo nulla. Allora hanno infilato nella roulotte un capo di un filo di rame e hanno fatto toccare l'altro capo del filo a una persona vestita con indumenti di nylon. La scarica di elettricità statica generata dalla persona è stata sufficiente a far esplodere la roulotte.

Morale della favola: di incidenti o incendi prodotti dall'uso del cellulare alla pompa di benzina non c'è alcuna prova, ma è indiscutibile che è imprudente maneggiare qualsiasi apparecchio elettrico mentre si maneggia del carburante. Per cui, nel dubbio, è meglio evitare il rischio sia pur minimo.

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Paolo Attivissimo

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