In Cina è guerra ai pirati

D'ora in poi le autorità e le major collaboreranno strettamente per punire chi viola il copyright.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-12-2006]

Immagine piratesca su sfondo bandiera cinese

La Cina ha siglato un'intesa con alcuni tra i maggiori signori del copyright britannici e statunitensi. Lo scopo è prendere seri provvedimenti sulle violazioni di copyright e sulla pirateria in territorio cinese.

L'accordo, che per gli amici si chiama Coordinamento per la Protezione del Copyright online, è stato firmato a Pechino dalla locale National Copyright Administration (NCA).

Tra i presenti, le statunitensi Motion Picture Association of America e Association of American Publishers, oltre alle britanniche Business Software Alliance (la ben nota BSA) e l'associazione degli editori Publishers Association.

Nelle loro valigette, gli avvocati delle major hanno portato a Pechino l'oggetto dell'accordo, vale a dire la lista degli oggetti da proteggere, tra cui film, contenuti multimediali, software e letteratura.

Nel quadro di questa collaborazione, la NCA si è impegnata a investigare sui casi riferiti di pirateria e a tenere stretti contatti con le major. In cambio, il governo cinese ha chiesto di essere informato sulle azioni intraprese contro i presunti trasgessori.

Xu Chao, direttore del dipartimento "copyright" della NCA, ha dichiarato durante un briefing: "La Cina è oggi, per numerosità di utenti internet, la seconda al mondo. È quindi importante promuovere la consapevolezza e la comprensione che la pirateria è male."

È da un po' di tempo che la Cina è sotto pressione per un'azione più decisa sul diritto d'autore. Negli ultimi anni, la pirateria ha assunto in Cina proporzioni inimmaginabili al di qua degli Urali. DVD pirata, soprattutto software, sono venduti in ogni angolo a un dollaro, sotto gli occhi di tutti.

Lo scorso anno, gli Stati Uniti si scagliarono contro l'apparente inattività cinese sulla questione, rivolgendosi al WTO (l'organizzazione mondiale del commercio) con un'interrogazione sul rapporto tra Cina e pirateria.

Alcuni studi cinematografici come Fox, Warner Bros., hanno recentemente tentato, senza successo, nuove strategie marketing, come la vendita sotto costo dei DVD, proprio per battere i pirati.

È sintomatico che questo tipo di azioni siano intraprese solo dove non possono avere successo: le major, infatti, si guardano bene dall'adottarle nei nostri mercati.

Qui come in Cina, dunque, la scelta cade inevitabilmente sullo scontro frontale, e sull'uso della forza: non contro la criminalità, ma piuttosto contro i privati cittadini che scambiano copie illegali senza guadagnarci.

Se la NCA avrà un'efficienza anche solo paragonabile a quella di altri apparati investigativi cinesi, i pirati stanno per passare davvero un brutto guaio.

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