I nuovi veicoli dovranno essere dotati di ricevitore per le radio terrestri, anche se già supportano la connessione a Internet.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-10-2025]
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha formalizzato la proposta di modifica dell'articolo 98-vicies sexies del Codice delle comunicazioni elettroniche (d.lgs. 259/2003) a partire dallo scorso 1 ottobre, estendendo l'obbligo di dotazione radiofonica anche ai veicoli connessi. La misura è stata notificata a Bruxelles con il numero 2025/0550/IT.
L'intervento nasce da una segnalazione dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), che ha evidenziato come alcuni costruttori automobilistici abbiano progressivamente escluso i ricevitori tradizionali dai sistemi di infotainment, limitando l'accesso alla radio terrestre. Il Governo in risposta ha deciso di intervenire per garantire l'accessibilità universale alla radiodiffusione sonora, sia analogica (FM) che digitale (DAB+): è ritenuta ancora oggi un mezzo informativo essenziale soprattutto in contesti di mobilità.
Secondo le fonti istituzionali l'obbligo non si limita ai veicoli privati ma si estende a tutte le categorie di mezzi nuovi immessi sul mercato italiano. Non sarà più sufficiente offrire la ricezione via Internet tramite SIM o Bluetooth (per l'accoppiamento con uno smartphone): i veicoli dovranno integrare un ricevitore broadcast in grado di captare le frequenze terrestri. Questo approccio mira a chiudere le scappatoie normative che consentivano ai produttori di escludere l'autoradio favorendo soluzioni connesse che non garantiscono la stessa capillarità e resilienza della radio tradizionale, pur offrendo contenuti audio.
La decisione ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato gli editori radiofonici italiani hanno accolto positivamente la misura, vedendola come una tutela del pluralismo informativo e della continuità di ascolto. Dall'altro le case automobilistiche lamentano un aggravio dei costi e una limitazione alla libertà progettuale; non bisogna dimenticare come i sistemi di infotainment via Internet permettano una maggiore personalizzazione basata sulla raccolta dei dati personali degli utenti, che vengono quindi sottoposti a profilazione: una possibilità di guadagno assente se si usano i ricevitori broadcast.
Il contesto europeo è peraltro tutt'altro che uniforme. Alcuni Paesi hanno già introdotto obblighi simili mentre altri lasciano ai produttori maggiore discrezionalità. Con questa notifica l'Italia si colloca tra gli Stati che considerano la radio terrestre un servizio di interesse generale, da preservare anche nell'era della connettività pervasiva.
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