La diplomazia digitale

Tra politica estera e social media, come sono cambiati i siti istituzionali della diplomazia?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-08-2012]

diplomaziadigitale

In Diplomazia Digitale, Antonio Deruda fa un'analisi di come la diplomazia internazionale abbia scoperto e si sia appropriata, in modo più o meno efficace e più o meno timido, degli strumenti messi a disposizione dalla rete e in particolare dei più diffusi social media.

Si raccontano i primi approcci degli albori: all'inizio un sito istituzionale di solito prevedeva poca interazione e veniva usato principalmente per mettere a disposizione degli utenti moduli, informazioni e documenti: primi tra tutti quelli legati alla richiesta di un visto per avere accesso alla nazione che si rappresenta.

Successivamente i siti conobbero l'uso della promozione vera e propria, e poi ancor più di interazione, l'ultimo gradino di una scala lunga e irta di ostacoli.

Una cosa è certa: la diplomazia come la conoscevamo non esiste più. Finora era raffigurata nell'immaginario collettivo come composta da paludati rappresentanti che si muovono a passi felpati in stanze dagli alti soffitti, introdotti da lettere di presentazione piene di svolazzi.

Oggi queste stesse persone sono state soppiantate da diplomatici che hanno un proprio account su Twitter, dove interagiscono con i propri lettori con uno stile informale impensabile fino a qualche anno fa.

Gli Stati Uniti usano Internet ormai da anni e gli esempi riusciti di diplomazia online sono numerosi e stanno facendo scuola; più timidi gli stati europei, anche se qualche eccellenza c'è, per esempio la Gran Bretagna.

L'Italia – che pure qualche tentativo di dotarsi degli strumenti necessari l'ha fatto – non ha ancora trovato una sua dimensione: leggendo il libro si ha l'impressione che siamo ancora troppo rivolti verso l'interno, mentre lo scopo della diplomazia digitale è l'esatto opposto, ovvero farci conoscere all'esterno.

Sorprendente è l'apertura di nazioni insospettabili come la Corea del Nord, uno dei Paesi più inaccessibili al mondo, che però ha una comunicazione solo di tipo informativo/propagandistico.

Anche la Cina, che invece si trova nella scomoda situazione di doversi aprire al mondo, deve allo stesso tempo spiegare come mai applica una censura pesantissima nei confronti della propria popolazione: le incongruenze vengono alla luce i governanti devono farci i conti.

Sondaggio
E' corretto utilizzare i social network in ufficio?
Sì, perché offrono numerose occasioni per migliorare la propria produttività.
Sì, perché sono strumenti validi per condividere opinioni lavorative con amici e colleghi.
Sì ma con moderazione: una pausa di cinque minuti ogni tanto allenta la tensione e migliora la produttività.
No, perché la commistione tra aspetti privati e professionali generata dall'utilizzo di questi strumenti potrebbe causare problemi sul posto di lavoro.
No, perché non è corretto scambiare opinioni relative a questioni lavorative attraverso i social media.
No, perché hanno un impatto negativo sulla produttività.
Non saprei.

Mostra i risultati (2254 voti)
Leggi i commenti (15)

Di tutto questo si parla nel saggio e di molto altro: ogni esempio, supportato dall'immagine del tweet o della pagina a cui fa riferimento, è analizzato nel dettaglio, spiegando i retroscena che fanno di messaggi apparentemente innocenti delle vere e proprie bombe a tempo, che a volte sono scoppiate tra le mani degli incauti postatori.

Anche se Diplomazia Digitale non è un manuale operativo in senso stretto e anche se non tutti lavoriamo presso ambasciate o ministeri degli esteri, molti sono gli spunti di riflessione che possono tornare utili anche a piccole aziende. Per esempio, anche lo stile più informale ha in realtà dietro di sé una strategia e spesso un investimento economico, ma soprattutto di riorganizzazione della comunicazione non indifferente. In ogni caso, conoscere i problemi avuti a un così alto livello può aiutare a evitare quelli più comuni a un'entità meno in vista.

Per chi volesse approfondire l'affascinante argomento, l'autore, esperto in comunicazione e che ha egli stesso lavorato nelle ambasciate, gestisce un blog con il medesimo titolo del libro.

Visto il tipo di testo e il target a cui è rivolto, è invece strano che non esista la possibilità di acquistare il libro in formato e-book: peccato, avrebbe probabilmente avuto un buon successo.

Scheda

Titolo: Diplomazia Digitale
Sottotitolo: La politica estera e i social media
Autore: Antonio Deruda
Editore: Apogeo
ISBN: 9788850331246
Pagine: 215 + bibliografia
Prezzo: Euro 14,00

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (0)


La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Immaginiamo un mondo popolato dalle auto di Google: senza pilota, senza sterzo e senza pedali. Qual è il maggior svantaggio? (vedi anche i vantaggi)
L'auto di Google è veramente brutta! Più che un auto è un'ovovia.
Ci toglierà il piacere di guidare e la nostra vita sarà un po' più triste.
Avrà un costo non sostenibile per la maggior parte degli utenti.
Ci sarà maggior traffico: con un'auto senza pilota il trasporto privato verrebbe incentivato rispetto al trasporto pubblico.
Il Gps incorporato potrebbe non essere efficiente, costringendoci a fare percorsi più lunghi o più lenti o addirittura non portandoci mai a destinazione.
Ho timori soprattutto per la privacy: le auto di Google potranno collezionare dati su come mi sposto e quando.
In caso di incidente con nessuno al volante, non è chiaro di chi sarà la responsabilità civile. E a chi tocca pagare l'assicurazione? All'utente o a Google? O allo Stato?
Sarà esposta ad attacchi hacker o terroristici: di fatto avremo minore sicurezza sulle strade.
Se il sistema prevede un urto inevitabile, potrebbe trovarsi di fronte a scelte etiche insormontabili. Uccidere un anziano o un bambino? Due uomini o un bambino? Un uomo o una donna? Uscire di strada o urtare altri veicoli o pedoni? Andare addosso a un SUV o a un'utilitaria?
Rispetto alle auto tradizionali impiegheranno troppo tempo ad arrivare a destinazione, non potendo superare i limiti di velocità o fare manovre azzardate.
I tassisti non esisteranno più: già immagino le loro legittime proteste.

Mostra i risultati (2276 voti)
Dicembre 2025
Lo script open source che fa sparire Copilot, Recall e gli altri componenti IA da Windows 11
Google Antigravity cancella un intero drive: la IA si scusa, ma i dati sono persi
Migliaia di aerei A320 a terra. Perché è una buona notizia
Arduino passa a Qualcomm: la comunità hacker esplode di malcontento
Piracy Shield, i provider italiani presentano il conto: 10 milioni di euro l'anno
Il Digital Omnibus è una resa dell'Unione Europea?
Novembre 2025
MediaWorld vende iPad a 15 euro per errore, adesso li vuole tutti indietro
Riscaldano casa con un datacenter in giardino: giù i costi delle bollette
I Baschi Grigi della Cybersicurezza
Telemarketing aggressivo, operativo il filtro che impedisce lo spoofing dei numeri mobili
Cloudflare in tilt. Migliaia di siti irraggiungibili, servizi bloccati in tutto il mondo
E se Internet sparisse?
Windows diventerà un Agentic OS. Microsoft entusiasta, gli utenti temono guai
Database con dati personali di 3,8 milioni di italiani pubblicato nel dark web
I crescenti segni dell'esplosione
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 14 dicembre


web metrics