L'esperimento Aegis dimostra che anche l'antimateria obbedisce alla forza di gravità.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-07-2014]
L'antimateria subisce la forza di gravità? La domanda non è banale e per scoprirlo gli scienziati del CERN usano l'esperimento AEḡIS (Antimatter Experiment: Gravity Interferometry and Spectroscopy), al quale collabora anche l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Un primo risultato è stato ottenuto di recente quando, grazie a uno strumento chiamato deflettometro di moiré, è stata effettuata un'importante misurazione.
È stata infatti rilevata la deflessione di un fascio di antiprotoni sotto l'effetto di una debolissima forza magnetica; in pratica, pare proprio che gli antiprotoni subiscano l'effetto delle forze magnetiche.
Un deflettometro di moiré è un apparecchio «costituito da due grate parallele tra di loro poste in successione ad una certa distanza, formate da fenditure orizzontali e seguite da un rivelatore (una emulsione) che registra la posizione di arrivo delle particelle. Le scanalature delle grate provocano un "effetto ombra" (deflessione di moiré) e fanno in modo che le particelle possano arrivare sul rivelatore solo in certe specifiche posizioni verticali, selezionando la direzione del raggio incidente» come spiega l'INFN.
L'azione di una forza sulle particelle mentre esse sono "in volo" tra le grate modifica la forma dell'ombra, e ciò permette di risalire al valore della forza. Ecco perché l'INFN definisce la scoperta come «l'ombra dell'antimateria sulla materia».
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La misurazione ottenuta può essere la base per capire se l'antimateria sia affetta dalla gravità e per eseguire delle misure degli effetti della gravità stessa su atomi di anti-idrogeno.
Scienziati come Gemma Testera, che è viceresponsabile dell'esperimento, ritengono che sia probabile che anche l'antimateria sia influenzata dalla gravita; averne conferma «fornirà in ogni caso un'indicazione molto utile per capire come costruire una teoria quantistica della gravità e quindi una visione unitaria delle forze fondamentali della natura, di cui ancora non disponiamo».
Il risultato ottenuto da AEḡIS è insomma un piccolo passo che lascia ben sperare per il passo successivo, il quale si annuncia ben più grande.
«AEḡIS si prepara in futuro a misurare l'effetto della forza di gravità su atomi di anti-idrogeno, con un dispositivo simile a questo, ma molto più grande, che provocherà uno spostamento della forma dell'ombra, analogo a quello ottenuto ora con il campo magnetico su antiprotoni» racconta ancora Gemma Testera.
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