La grande fuga e il successo

Le confessioni di un cammer.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-12-2015]

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Le confessioni di un cammer

Il giorno prestabilito, Dansk è entrato nel cinema con i suoi amici, s'è messo in posizione e, tenendo la videocamera tra le gambe, ha iniziato la registrazione. «Durante il film, pensavo solo alla qualità della registrazione, che doveva essere abbastanza buona per un rilascio, e speravo che l'audio fosse sincronizzato con il video. Ho tenuto lontano ogni pensiero circa la possibilità di essere scoperto» racconta TheCod3r.

Durante il film, tutto è andato come previsto. Poi s'è trattato di uscire dalla sala senza insospettire nessuno.

«Non appena il film è finito ho nascosto la videocamera nei pantaloni e la scheda di memoria in un posto separato: in un calzino. Sapevo che il personale del cinema non poteva perquisirmi senza la presenza di un agente di polizia». E, nel caso fosse stato comunque fermato, «avevo pensato di mettermi semplicemente a correre. Sapevo che ogni tentativo di trattenermi senza l'intervento delle autorità si sarebbe trasformato in un arresto illegale e in un rapimento, quindi non ero preoccupato». Anche in questo caso tutto è filato liscio.

La vita di un cammer non si conclude però dopo la registrazione: c'è tutta la fase di conversione del materiale registrato. Dansk era in possesso di 6 file da 1 Gbyte l'uno, che ha dovuto riunire in un unico file; poi ha controllato la sincronizzazione dell'audio, scoprendo che c'era bisogno di alcune correzioni. Quindi ha dovuto comprimere il tutto per ridurre le dimensioni del file finale e fare l'upload: il tutto gli ha richiesto sei ore di lavoro, iniziate immediatamente dopo il ritorno a casa e concluse entro le sei del mattino.

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Tanta fatica ha però fruttato un buon successo, almeno inizialmente. Dopo essere andato a dormire ed essersi svegliato alle 10 per controllare se i visitatori del suo sito fossero aumentati, Dansk ha scoperto che le visite erano talmente numerose che i suoi tre server avevano gettato la spugna. A quel punto «mi sentivo felice».

«Il giorno dopo stavo alla grande. Mi sembrava di aver ottenuto qualcosa, qualcosa che nessun altro avrebbe potuto fare, e cioè "catturare" il film più protetto dell'anno e diffonderlo in tutta Internet. Quando ho ricontrollato, all'ora di pranzo, il file aveva già 50.000 seeder ed era ormai su ogni sito che valesse qualcosa, quindi ero molto orgoglioso» ricorda. Cinque giorni dopo, Dansk è stato arrestato.

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Vita facile in prigione, per una celebrità

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 21)

Sono anch'io d'accordo con GipsytheKid e Danielix!
6-2-2016 14:58

Sei totalmente fuori strada, per diversi motivi, il primo dei quali è l'impiego dei termini “furto, rubare”. Il furto implica necessariamente la sottrazione di un bene: tu possiedi una cosa, io te la rubo, adesso l'ho io e tu non l'hai più. Converrai che nel caso di opere digitali replicabili all'infinito tutta la faccenda non è... Leggi tutto
5-2-2016 00:38

Khelidan ti inalberi perché fraintendi. Si parla di mancati introiti e di come calcolarli, non della posizione etica del singolo. I fatti sono questi: c'è un prodotto, ha il suo mercato e da questo ricava degli introiti. La tesi è che la pirateria intacchi minimamente questi introiti (non che non li intacchi, ma che interferisca in... Leggi tutto
3-2-2016 12:37

Certi ragionamenti di autogiustificazione mi fanno proprio incazzare. Quindi se uno non va al cinema, è autorizzato a rubare lavoro altrui perché tanto al cinema non ci va? Se quel film lo reputi brutto, non lo guardi, se fruisci dell'opera la paghi, punto e stop. In quel film ci hanno lavorato persone che hanno diritto di guadagnare... Leggi tutto
3-2-2016 10:16

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