Adobe Creative Cloud cancella(va) i dati degli utenti Mac

Effettuando l'aggiornamento.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-02-2016]

adobe ccloud

Di solito raccomando di installare sempre prontamente gli aggiornamenti del software, ma stavolta non lo posso fare. C'è stato infatti un brutto inciampo per Adobe: l'ultimo degli aggiornamenti periodici della suite di elaborazione grafica Adobe Creative Cloud cancellava per sbaglio i dati degli utenti Mac. Specificamente cancellava quelli contenuti nella prima cartella in ordine alfabetico che trovava nella directory di root del Mac: un posto dove spesso vengono scritti dati importanti per la gestione del sistema oppure copie di sicurezza dei dati dell'utente, per cui perdere una cartella senza accorgersene (e in maniera così inattesa) può essere decisamente spiacevole.

Come faccia un aggiornamento a contenere un'istruzione che cancella la prima cartella che trova senza nemmeno controllarne il nome è un mistero che è meglio non sondare, ma il problema ora è stato risolto con un nuovo aggiornamento. L'articolo continua qui sotto.

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Se usate questa suite e avete installato l'aggiornamento difettoso, che è la versione 3.5.0.206, controllate di non aver perso nulla; se non l'avete ancora installato, siete fortunati e potete procedere con l'installazione dell'aggiornamento corretto che è stato rilasciato da Adobe.

Fonti: The Register, BBC, Backblaze, Adobe.

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (1)

Caro Paolo su questo dissento o, almeno, spero che Adobe faccia una verifica molto approfondita poiché mi sembra un bug di una gravità notevole ed inaccettabile... :wink: Leggi tutto
27-2-2016 19:24

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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