Si giocherà soltanto in streaming.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-06-2018]
Le console per i videogiochi hanno i giorni contati: secondo il Ceo di Ubisoft, uno dei maggiori sviluppatori di videogiochi, entro pochi anni la Internet of Things prenderà piede, tutti gli schermi saranno collegati a Internet ad alta velocità e delle console non ci sarà più bisogno.
«Io credo che vedremo ancora un'altra generazione» - ha dichiarato Yves Guillemot - «ma ci sono buone probabilità che, passo dopo passo, vedremo sempre meno hardware. Col tempo, penso che lo streaming diventerà sempre più accessibile a un numero sempre maggiore di giocatori, e renderà inutile avere hardware potente in casa. Ci sarà ancora una generazione di console e poi, dopo di quella, trasmetteremo tutti in streaming».
Il ragionamento di Guillemot si basa sulla diffusione, magari non rapidissima ma costante, della banda larga. Negli Stati Uniti, per esempio, nel 2007 la velocità media di una connessione domestica era di 3,6 Mbit/s, mentre all'inizio del 2017 si era già balzati a 18,7 Mbit/s.
Unendo la maggiore velocità a disposizione con le tecnologie che permettono di abbattere la latenza, per Guillemot si può avere un mondo in cui tutta l'elaborazione viene fatta in remoto dalle grandi server farm delle aziende, e ai giocatori non resta che godersi il risultato in streaming.
Quando insomma ogni schermo potrà essere connesso a Internet con una velocità adeguata, le console diventeranno obsolete. Oggi, per poter godere sempre dei frutti dell'evoluzione nel campo dei videogiochi, bisogna acquistare una console nuova, perché quella vecchia non ha la potenza di calcolo sufficiente per supportare tutte le migliorie introdotte.
Ma quando la potenza di calcolo dei singoli apparati domestici diventerà irrilevante, ecco che le case produttrici di videogiochi potranno far progredire ogni aspetto - dalla grafica all'intelligenza artificiale - senza doversi preoccupare che i giocatori abbiano l'hardware necessario a sostenere le nuove caratteristiche.
Avremo quindi una PlayStation 5, una Xbox Two, un successore del Nintendo Switch... e poi basta. E chiaramente questa visione nasconde anche un cambio di paradigma di cui Guillemot non parla, ma che è chiaramente sottintesa.
Quando il mondo dei videogiochi passerà completamente allo streaming, finirà il modello attuale in cui chi non è interessato al multiplayer in Rete può acquistare un gioco e giocarlo e rigiocarlo all'infinito sulla console di casa propria, senza dover sborsare un ulteriore centesimo.
A quel punto, infatti, il modello prevalente - se non l'unico diffuso - sarà quello su abbonamento, certamente più redditizio per i produttori in quanto garantisce un flusso continuo di entrate: chi vuole giocare, deve pagare.
Un inizio di questo modo di procedere già si vede con servizi come PlayStation Now e GeForce Now, ma deve fare i conti con l'ancora massiccia diffusione delle console casalinghe e le abitudini dei giocatori: cambiando l'hardware, però, cambieranno anche queste.
In ogni caso, c'è ancora tempo: al ritmo attuale, e con Sony che di recente ha annunciato di star pensando proprio al lancio di una nuova PlayStation, il problema si porrà davvero nel 2027-2028.
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