Il filesystem dedicato alle memorie flash potrà essere usato nei progetti open source.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-08-2019]
Nel 2006 Microsoft ideò il filesystem exFAT, nato come evoluzione di FAT32 in grado di supportare, tra le altre cose, file di dimensioni superiori a 4 Gbyte e pensato appositamente per l'utilizzo sulle memorie flash (schede SD e simili).
Per gli utenti di software open source, l'apparizione di exFAT fu più che altro fonte di grattacapi: il fatto che diverse parti di quella tecnologia fossero coperte da brevetto rendeva impossibile un'implementazione diretta e quindi il supporto a exFAT.
È pur vero che dal 2013 anche il mondo Linux è riuscito a ottenere una certa compatibilità tramite il lavoro degli sviluppatori e un sostanziale contributo da parte di Samsung, ma l'inventore di exFAT s'è sempre rifiutato di dare una mano nella faccenda.
Molto tempo è ormai passato da allora e Microsoft adesso è cambiata, tanto che oggi professa apertamente il proprio amore per il mondo open source.
Così, il gigante di Redmond, dopo aver avuto modo di trarre il proprio guadagno dai brevetti di exFAT, ha deciso di renderne disponibile gratuitamente l'uso nel kernel di Linux e da parte della comunità open source.
L'annuncio è stato dato tramite un post pubblicato su uno dei blog ufficiali, dove si dice: «È per noi importante che la comunità Linux possa usare l'exFAT inclusa nel kernel di Linux con sicurezza».
Perciò, le specifiche tecniche di exFAT da oggi sono pubbliche e la loro implementazione nel kernel sarà oggetto di una prossima revisione della Linux System Definition elaborata dalla Open Invention Network, di cui Microsoft fa parte sin dalla fine dello scorso anno.
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