Multa doganale da 618 euro per una maglietta comprata su Temu: era merce contraffatta



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-09-2025]

temu multa dogana
Foto di Jeshoots.com.

Un uomo di Roma, identificato dal Codacons con le sole iniziali, A.G., ha vissuto un'esperienza che evidenzia i rischi nascosti degli acquisti online su piattaforme internazionali come Temu. Lo scorso maggio, A.G. ha effettuato un ordine di 42,13 euro sulla popolare piattaforma di e-commerce cinese, acquistando palloncini per feste di compleanno, spugne per la pulizia della cucina, un costume da bagno, una maglietta e fermagli per capelli da bambina. Tuttavia, invece di ricevere il pacco, a fine agosto ha ricevuto una notifica dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Roma I, con un verbale di constatazione per contraffazione e sequestro amministrativo, accompagnato da una sanzione di 618 euro.

Il problema alla base della vicenda - raccontata dal Codacons, cui l'uomo si è rivolto per ottenere assistenza - è emerso durante un controllo doganale, che ha individuato due articoli sospetti: una maglietta ispirata al film Monsters & Co. e fermagli per capelli con riferimenti a Inside Out, entrambi prodotti legati a marchi Disney. L'Agenzia delle Dogane ha richiesto una perizia tecnica alla Spheriens Avvocati, consulenti di Disney Enterprises Inc., che il 18 luglio ha confermato la natura contraffatta dei prodotti, citando violazioni delle norme su proprietà industriale e diritto d'autore. In base all'articolo 1, comma 7-bis del Decreto Legge 35/2005, modificato dalla legge 238/2021, l'acquirente finale che introduce in Italia beni provenienti da paesi extra-UE in violazione di tali norme è considerato importatore e soggetto a sanzioni amministrative da 300 a 7.000 euro, oltre al sequestro obbligatorio della merce. Nel caso di A.G. la sanzione è stata di 618 euro, una cifra sproporzionata rispetto al valore dell'ordine.

Il Codacons ha definito il caso «controverso», sottolineando un paradosso: i consumatori che acquistano su piattaforme come Temu non possono verificare l'autenticità dei prodotti prima della consegna. «Chi compra online non ha strumenti per sapere se un prodotto è contraffatto o dispone delle necessarie licenze», ha dichiarato l'associazione, evidenziando il rischio che altri utenti possano incorrere in sanzioni simili per acquisti apparentemente innocui. Il Codacons invita pertanto alla massima cautela, consigliando di evitare prodotti "griffati" a prezzi eccessivamente bassi, che spesso nascondono violazioni di copyright.

Temu, contattata in merito alla vicenda, ha dichiarato che i prodotti incriminati sono stati rimossi dalla piattaforma e ha ribadito il suo impegno a tutela della proprietà intellettuale, richiedendo ai venditori indipendenti di verificare la propria identità e rispettare le normative. Tuttavia, come marketplace che ospita migliaia di venditori terzi, Temu non può controllare direttamente ogni articolo in vendita, un problema comune a molte piattaforme di e-commerce internazionali.

La normativa italiana è d'altra parte chiara: l'articolo 22 della legge 238/2021 stabilisce che anche gli acquisti per uso personale, se inferiori a 20 pezzi o 5 chili, possono essere sanzionati se violano le norme su marchi e diritto d'autore. Questa disposizione, pensata per contrastare il commercio di merci contraffatte, pone però i consumatori in una posizione di vulnerabilità, poiché non hanno modo di verificare la conformità dei prodotti prima dell'acquisto. Secondo un rapporto di Euronews del 2024, il mercato globale della contraffazione genera perdite per 400 miliardi di euro l'anno, e piattaforme come Temu, Shein e AliExpress sono spesso sotto scrutinio per la vendita di articoli non autorizzati. Nel caso di Temu, la piattaforma ha sospeso le spedizioni dirette dalla Cina agli Stati Uniti a causa di dazi doganali, ma continua a essere popolare in Europa, attirando milioni di utenti con prezzi competitivi.

La vicenda di A.G. non è isolata. Casi simili sono stati segnalati in altri Paesi europei, dove i consumatori hanno ricevuto sanzioni per acquisti di prodotti contraffatti su piattaforme estere. Il Codacons sta ora valutando un ricorso per conto di A.G., sostenendo che la responsabilità dovrebbe ricadere sui venditori o sulla piattaforma, non sull'acquirente finale. Tuttavia, la normativa attuale non fa distinzioni, trattando il consumatore come importatore a tutti gli effetti. Per chi fa acquisti, quindi, questo caso è un monito. Acquistare su piattaforme come Temu richiede attenzione, soprattutto per prodotti che richiamano marchi noti. È sempre bene verificare le recensioni dei venditori, controllare le descrizioni dei prodotti e diffidare di offerte troppo vantaggiose. Inoltre, è utile monitorare lo stato delle spedizioni e segnalare immediatamente eventuali anomalie alle autorità doganali o associazioni come il Codacons.

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Commenti all'articolo (5)

Bisogna prima dimostrare che lo fa. Temu da parte sua smentisce categoricamente - e ci mancherebbe altro - di avere avuto parte nella frode. Semmai, l'aberrazione è in una legge che impone l'onere della prova al destinatario ma non al gestore. Leggi tutto
10-9-2025 15:40

Tutto vero, per ovviare resta soltanto una strada: bloccare l'accesso alle piattaforme che promuovono comportamenti illeciti o quantomeno sanzionarle pesantemente.
10-9-2025 15:09

Questo è un tipico caso di ambiguità legislativa che in materia penale non è ammissibile. Perchè vi sia un reo penalmente perseguibile vi devono essere tutta una serie di condizioni. L’Illecita del comportamento, che unito all'animus delinquenziale e la consapevolezza della condotta contra legem configurano il reato. In questo caso non... Leggi tutto
9-9-2025 20:16

{luca}
"[..] ha vissuto un'esperienza che evidenzia i rischi nascosti degli acquisti online su piattaforme internazionali come Temu". Come evidenziato nell'articolo è impossibile che l'utente verifichi la provenienza della merce. Questa aberrazione racconta solo di come troppo spesso le normative siano... Leggi tutto
9-9-2025 10:30

{Paolo}
questi sarebbero i vantaggi della globalizzazione ? Non credo, questa è solo interpretazione della stessa. Invece di bloccare questi siti all'origine permettono questo scempio, facendo valere il solito detto "punirne uno per educarne cento". Ma vaff...
9-9-2025 10:13

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Yasser Arafat, Shimon Peres e Yitzakh Rabin, vincitori nel 1994, sebbene gli accordi di Oslo abbiano avuto effetti molto brevi.
Kofi Annan e le Nazioni Unite, vincitori nel 2001, investigato nel 2004 per il coinvolgimento del figlio in un caso di pagamenti illegali nel programma Oil for Food.
Wangari Muta Maathai, vincitrice nel 2004, convinta che il virus HIV sia stato creato in laboratorio e sfuggito per errore.
Barack Obama, vincitore nel 2009, appena eletto presidente degli USA.

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