[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-11-2025]

Google ha annunciato una revisione delle nuove regole sul sideloading, la pratica che consente di installare applicazioni Android da fonti esterne al Play Store. Dopo le critiche ricevute dalla comunità open source e dagli sviluppatori indipendenti, l'azienda ha chiarito che il sideloading non verrà eliminato, ma sarà sottoposto a nuove misure di sicurezza. La policy, presentata lo scorso agosto, in origine prevedeva l'obbligo per tutti gli sviluppatori di fornire dati identificativi verificabili, inclusi nome legale, indirizzo fisico e in alcuni casi documenti ufficiali. Questo approccio aveva sollevato timori di un blocco totale delle installazioni esterne.
La nuova versione del programma introduce un cosiddetto «flusso avanzato» («advanced flow») dedicato agli utenti esperti, o quali potranno continuare a installare applicazioni da sviluppatori non verificati, accettando consapevolmente i rischi. Google ha spiegato che questo percorso includerà avvisi multipli e meccanismi di protezione contro possibili coercizioni o tentativi di frode. Per la maggior parte degli utenti l'esperienza sarà orientata verso app provenienti da sviluppatori verificati, con l'obiettivo di ridurre la diffusione di software malevolo.
Un altro elemento riguarda l'introduzione di account limitati per studenti e hobbisti, i quali potranno distribuire applicazioni su un numero ristretto di dispositivi senza dover completare una verifica completa. Questa misura intende preservare la possibilità di sperimentazione e sviluppo non commerciale. La roadmap prevede l'implementazione di queste novità nel 2026 inizialmente in Paesi come Brasile, Indonesia, Singapore e Thailandia, con estensione globale nel 2027.
La decisione rappresenta una parziale marcia indietro rispetto all'annuncio iniziale, che aveva portato a pensare che una delle caratteristiche distintive di Android rispetto ad altri sistemi operativi mobili fosse in procinto di essere eliminata. Rimane evidente la volontà di Google di rafforzare il controllo sull'ecosistema, bilanciando sicurezza e libertà di installazione. La discussione resta aperta, con repository alternativi come F-Droid) che hanno criticato le rassicurazioni di Google, definendole insufficienti e potenzialmente fuorvianti.
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