Gli agenti possono gestire compiti complessi e interagire con applicazioni e file.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-11-2025]

Mantenendo fede alla trasformazione promessa, Microsoft ha avviato una fase di test per trasformare Windows 11 in un sistema operativo "agentico", cioè capace di ospitare agenti di intelligenza artificiale che lavorano in autonomia per conto dell'utente: la novità è stata descritta in un documento di supporto ufficiale. Al centro di questa evoluzione c'è l'Agent Workspace (Area di lavoro agente): è uno spazio isolato che consente agli agenti AI di operare con un proprio account e un proprio desktop, separato da quello principale dell'utente.
«Un'area di lavoro agente è uno spazio separato e contenuto in Windows in cui è possibile concedere agli agenti l'accesso alle app e ai file in modo che possano completare le attività in background mentre si continua a usare il dispositivo» scrive Microsoft. «Ogni agente opera usando il proprio account, distinto dal proprio account utente personale. Questo account agente dedicato stabilisce limiti chiari tra l'attività dell'agente e la propria, abilitando l'autorizzazione con ambito e l'isolamento del runtime. Di conseguenza, è possibile delegare le attività agli agenti mantenendo il controllo completo, la visibilità delle azioni dell'agente e la possibilità di gestire l'accesso in qualsiasi momento».
Questa architettura permette insomma agli agenti di accedere a cartelle come Documenti, Desktop o Download, ma sempre previa autorizzazione. L'idea è che gli agenti possano svolgere attività di routine come organizzare file, riassumere contenuti o interagire con applicazioni, senza richiedere interventi manuali continui. È un passo verso un modello di sistema operativo che non si limita a eseguire comandi, ma che anticipa bisogni e automatizza processi.
Il concetto di "Agentic OS" è stato presentato durante l'evento Microsoft Build 2025, dove si è parlato del Model Context Protocol (MCP), un framework che consente agli agenti di comunicare con le applicazioni in modo contestuale e multimodale. In questo scenario, Windows diventa un ambiente in cui la IA non è un semplice assistente, ma un attore operativo che collabora con l'utente. Funzionalità come Copilot Vision e Recall si inseriscono in questa visione, offrendo strumenti per analizzare ciò che appare sullo schermo e agire di conseguenza.
I dubbi già avanzati in merito non sono pochi. Alcuni analisti hanno evidenziato rischi legati alla privacy: se attivi in background, gli agenti IA potrebbero accedere a dati personali in modo esteso. Microsoft ha sottolineato che l'attivazione delle funzionalità agentiche è opzionale e richiede il consenso esplicito dell'utente, ma restano dubbi sulla gestione dei metadati e sulla possibilità di vulnerabilità. L'uso costante di agenti potrebbe influire sulle prestazioni del sistema, con segnalazioni di PC che non entrano in modalità sospensione quando gli agenti sono attivi.
Dal punto di vista hardware, l'evoluzione verso un OS agentico richiede sistemi ottimizzati per la IA. AMD ha confermato che i processori Ryzen AI saranno compatibili con queste nuove funzioni, mentre Microsoft ha indicato che i PC Copilot+ rappresenteranno la piattaforma di riferimento. Questo implica che non tutti i dispositivi attuali potranno sfruttare appieno le novità, creando una distinzione tra macchine di nuova generazione e sistemi più datati.
In prospettiva, l'Agent Workspace e le funzionalità sperimentali potrebbero segnare l'inizio di una nuova fase per Windows, in cui il PC diventa un collaboratore attivo e non più un semplice strumento. Il successo dipenderà dalla capacità di Microsoft di bilanciare innovazione, sicurezza e trasparenza, garantendo che gli agenti AI siano percepiti come un supporto utile e non come un elemento invasivo.
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