MediaWorld vende iPad a 15 euro per errore, adesso li vuole tutti indietro

La richiesta è legittima?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-11-2025]

mediaworld ipad 15 euro
Foto di Henry Ascroft.

Alcuni giorni fa, all'inizio del periodo delle promozioni legate al Black Friday, sul sito e sull'app di MediaWorld è comparsa un'offerta riservata ai possessori della carta fedeltà molto particolare. L'iPad Air M3 da 13 pollici, normalmente venduto a un prezzo compreso tra 780 e 880 euro, è stato proposto a soli 15 euro. L'anomalia non è stata inizialmente segnalata come errore e diverse persone ne hanno approfittato, completando l'ordine e ricevendo i dispositivi senza alcuna comunicazione preventiva da parte dell'azienda. In alcuni casi, il pagamento è avvenuto direttamente in cassa nel negozio, con emissione dello scontrino che confermava la transazione, senza che alcuno sollevasse nemmeno un sopracciglio. A un certo punto, però, l'anormalità della situazione è diventata evidente e ha rapidamente attirato l'attenzione dei media e dei consumatori.

MediaWorld ha così inviato una comunicazione ai clienti coinvolti, sostenendo che il prezzo fosse «manifestamente errato». L'azienda ha chiesto la restituzione degli iPad o il pagamento della differenza, offrendo uno sconto di 150 euro sul prezzo di listino come forma di compensazione. La richiesta ha però sollevato dubbi sulla legittimità dell'operazione e sul diritto dell'azienda di annullare contratti già perfezionati. Secondo il Codice civile italiano, un contratto può essere annullato se il prezzo è frutto di un errore riconoscibile e se il cliente ha agito in malafede. Come si può immaginare, molti acquirenti sostengono di aver agito in buona fede, considerando l'offerta parte delle promozioni del Black Friday. Alcuni hanno affermato nel web (su Reddit e in vari forum) di aver già chiesto pareri legali per valutare la possibilità di trattenere i dispositivi acquistati.

Sorprendentemente, non è la prima volta che capita qualcosa di questo tipo. In passato, altri rivenditori hanno commesso errori simili, con prezzi errati pubblicati online e successivi richiami dei prodotti. La differenza, in questo episodio, è che gli acquisti sono stati completati, con anche l'emissione di documentazione fiscale regolare, senza che nel corso del processo qualcuno rilevasse l'irregolarità, rendendo così più complessa la posizione dell'azienda. La vicenda a questo punto potrebbe avere strascichi giudiziari e costituire un precedente rilevante per il settore. MediaWorld ha dichiarato di voler risolvere la questione nel rispetto delle normative e dei clienti, ma non ha fornito dettagli su eventuali accordi o soluzioni alternative. Nel frattempo, la vicenda continua a suscitare discussioni sui social e nei forum di consumatori, con opinioni divise tra chi ritiene legittima la richiesta di restituzione e chi sostiene il diritto degli acquirenti a mantenere i dispositivi.

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