Chi abita in campagna, in mezzo alla natura, ha più capacità di memoria e concentrazioni di chi abita in città.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-01-2009]
Chi abita in una grande città ha la possibilità di sfruttare stimoli di ogni tipo, di avere una molteplcità di relazioni sociali impensabile altrove, di ricevere da ogni parte spunti e idee. Tutto questo, però, non è sempre un bene.
"La mente è una macchina limitata" spiega lo psicologo Marc Berman, dell'Università del Michigan, che ha analizzato l'influrenza del'ambiente cittadino sui processi mentali.
"Una città è così piena di stimoli che abbiamo bisogno di redirigere costantemente la nostra attenzione per non essere distratti da ciò che è irrilevante" continua il dottor Berman. Tutto ciò richiede uno sforzo di concentrazione continuo e consuma energie che vengono sottratte alla memoria e alle altre funzioni della mente.
Ciò spiega anche perché i bambini affetti da deficit dell'attenzione riescano meglio negli ambienti naturali. È sufficiente piantare alberi, creare parchi, istituire aree verdi perché i cittadini ne beneficino: "Non è un caso che Central Park si trovi nel bel mezzo di Manhattan", sostiene Berman.
Ora che - per la prima volta nella storia - la maggior parte delle persone vive in città, diventa necessario ripensare la struttura delle città stesse se non vogliamo persone stressate e suscettibili.
Le ricerche hanno infatti dimostrato come la vita intensa della città incida anche sulla capacità di autocontrollo: passeggiare inuna strada affollata, piena di negozi e pubblicità ci costringe a usare la stessa corteccia prefrontale sia per resistere alle tentazioni sia per dirigere l'attenzione. Come risultato, gli studi dimostrano che è più difficile resistere alla tentazione di comprare.
"Io credo che le città rivelino quanto siano fragili, in realtà, alcune delle nostre funzioni mentali più elevate" ha commentato la dottoressa Francis Kuo, dell'Università dell'Illinois.
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cavaliere76