Approvata la legge antipirateria in Francia

Le conseguenze dell'approvazione della dottrina Sarkozy: cosa ci aspetta in Italia? Viviane Reding impotente: "Sta alla giustizia francese decidere".



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-05-2009]

sfr

In Francia anche il Senato ha approvato la legge Hadopi. Una schiacciante maggioranza - 189 favorevoli, 14 contrari e 109 astenuti - dà ragione alle associazioni di categoria sostenute a spada tratta dai grandi vecchi dell'intrattenimento.

Fine della telenovela d'oltralpe, in attesa delle versioni nazionalizzate e sicuramente peggiorative; almeno in casa nostra. Non sembrano condivisibili le aspettative di alcuni, che immaginano si arrivi a fine anno prima che vengano attuate le prime rappresaglie e si arrivi al famoso taglio dopo la terza diffida infruttuosa, con l'aggravante che il "disconnesso" dovrà continuare a pagare per i servizi internet di cui non potrà godere per tutto il periodo dell'oscuramento.

E' vero che la speranza è l'ultima a morire, ma lo sciovinismo d'oltralpe si basa anche sull'immaginario derivante dai "mostri sacri" nazionali; e Juliette Gréco, Piere Arditi, Michel Piccoli, Le Forestier, Bernard Murat e tanti altri in nome della cultura si sono dichiarati favorevoli alla difesa dei propri interessi; e i giudici amministrativi che saranno investiti della responsabilità dei distacchi sono ancor più proni di quelli togati alla volontà del "padre padrone" Sarkozy.

E' ovvio che se si arriverà, sulla scorta della normative europea in via di approvazione con la nuova legislatura all'obbligo di coinvolgere nel distacco un giudice togato, la questione si farà più lunga, complessa e costosa, per cui molti dei "beccati" a condividere file protetti preferiranno una transazione e un piccolo risarcimento a una causa civile e forse penale dagli esiti incerti.

E' altrettanto ovvio che nasceranno da subito programmi atti a nascondere e falsificare gli indirizzi IP, fatto di cui la giurisprudenza non potrà non tener conto nel tempo; ma nell'immediato le major hanno - e avranno per un certo periodo di tempo - la facoltà di indagare in proprio e proporre all'Autorità le perizie giurate delle proprie indagini; una pistola a salve invece che "fumante" ma pur sempre temibile e in grado di far desistere un certo numero di appassionati della condivisione.

Inutile sperare nell'immediato che i magistrati si rendano conto che l'indirizzo IP è l'equivalente di una targa d'auto e che in caso di incidente occorre risalire a chi fosse alla guida e non all'intestatario del veicolo; nella migliore delle ipotesi la giurisprudenza andrà ad affermare che chi non tiene lucchettato il proprio Pc è nella stessa posizione di chi lascia l'auto non custodita ed è perciò in qualche modo corresponsabile.

Inutile sperare anche in un futuro coinvolgimento dell'Unione Europea sulla base all'"emendamento 138" della normativa Telecom che prevederà l'obbligo di adire il magistrato ordinario prima che si effettui qualsiasi restrizione dei diritti fondamentali dei cittadini comunitari.

La Commissaria Viviane Reding ha detto di "non riscontrare nell'Hadopi alcuna violazione del diritto positivo europeo e nulla di modificativo dell'attuale situazione nel testo dell'emendamento 138" in via di approvazione.

"Ciò che io posso non amare politicamente, non è sempre illegale", ha fatto sapere la Reding tramite il portavoce Martin Selmayr. "Ci sono probabilmente dei problemi con l'Hadopi riguardo al diritto nazionale, ma sta alla giustizia francese decidere.".

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